Il rap intellettuale di Willie Peyote: «Odio quando la musica parla solo di fare soldi»

Il rapper torinese questa estate suona a Genova, Collegno, Bergamo e Gallipoli

Il rap che si fa cantautorato, il cantautorato che si fa indagine sociale spietata, romantica, ideologica, musicalmente eccellente. Willie Peyote è un artista a parte, tra quelli che meglio di tutti rappresentano la musica contemporanea, quella che non può fare a meno di sonorità e di un approccio urban, ma nemmeno di un concetto musicale, suonato, molto forte. Questo è ed è sempre stato Willie Peyote, un intellettuale della scena rap, fine analista ed eminente paroliere in un mondo, quello del rap, in cui si è quasi totalmente persa l’urgenza artistica della denuncia sociale, della presa di posizione politica, della ribellione allo status quo.


Willie Peyote, vero nome Guglielmo Bruno, da 38 anni torinese doc, in questo senso spiega a Open che in realtà i giovani rapper italiani di seconda generazione che lottano per la cittadinanza (la scena rap ne è piena e fanno numeri altissimi) già fanno politica. Se c’è un problema con le tematiche del rap allora, suggerisce, «dovremmo porci il problema di come vivono certi ragazzi e non del perché rappano certe cose», perché, prosegue, «Sicuramente il rap è un genere in cui la narrazione è esagerata, è uno sport molto muscolare, machista, ma non credo che sia così problematico, perché quello che rappresenta la realtà non è più grave della realtà che rappresenta». Piuttosto, dice, è il racconto della centralità dei soldi ad infastidirlo: «Quello che mi annoia e che, secondo me, fa un danno alla cultura è il fatto che si parli sempre solo di soldi, cioè il fatto che l’unico obiettivo nella vita delle persone e fare il rap per fare il grano. Il mondo è già completamente votato al consumismo. Parlare di soldi come unico obiettivo invece annichilisce un po’ il pensiero, quella è l’unica cosa che mi disturba». Da inizio giugno Willie Peyote sta portando in giro il suo Sulla riva del tour, una serie di concerti la cui matrice, oltre ai classici del suo repertorio, comprende anche chiaramente i brani del suo ultimo splendido album: Sulla riva del fiume. Dopo la data del 3 luglio a Genova in occasione del Balena Fest, oggi, 4 luglio tornerà a casa, a Collegno, per il Flowers Festival. Il giorno dopo sarà la volta di Bergamo per il Lazzaretto Estate, per poi chiudere il giro in Puglia, a Gallipoli, per l’Oversound Music Festival.

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