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Autonomia differenziata, Landini in Cassazione per il referendum. Le opposizioni: «Uniti per fermare questa riforma»

05 Luglio 2024 - 10:34 Ugo Milano
maurizio landini giuseppe conte elly schlein
maurizio landini giuseppe conte elly schlein
Davanti al Palazzo di Giustizia si sono radunate le delegazioni di tutti i principali partiti, tranne Azione

Sono tutti riuniti davanti al Palazzo di Giustizia, sede della Corte di Cassazione, i sindacati e partiti di opposizione che criticano la riforma sull’autonomia differenziata tanto voluta dal governo Meloni. Oggi, venerdì 5 luglio, il segretario della Cgil Maurizio Landini depositerà il quesito referendario abrogativo della cosiddetta «legge Calderoli», progetto-bandiera della Lega di Matteo Salvini. Assieme a Landini, davanti alla Cassazione a Roma, ci sono tutti i principali leader dei partiti di opposizione: la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte, i portavoce di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, il leader di Più Europa Riccardo Magi e il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

Il quesito referendario

Il quesito referendario presentato oggi in Cassazione è il seguente: «Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?». Per abrogare la riforma voluta dal governo Meloni, bisognerà rispondere «Sì». Il quesito è stato presentato da 34 sigle, fra partiti, sindacati e associazioni.

Schlein: «Una riforma inaccettabile»

Con la riforma dell’autonomia differenziata, ha attaccato Elly Schlein dalla Corte di Cassazione, «chi nasce in Calabria avrà meno opportunità di chi nasce in Lombardia e questo per noi è inaccettabile». La segretaria dem ha poi aggiunto: «Questa riforma porta avanti l’idea di avere venti politiche energetiche diverse, quando avremmo bisogno di una unica politica energetica a livello europeo. Siamo qui a presentare insieme a forze politiche e sociali un quesito per fermare l’autonomia che spacca un Paese che ha bisogno di essere ricucito. Il governo non ha messo un euro, questo vuol dire che a loro le diseguaglianze stanno bene così».

Conte: «Firmiamo contro lo “spacca-Italia”»

Secondo Giuseppe Conte, il referendum presentato dalla Cgil offre «l’occasione ai cittadini di contrastare lo ‘spacca-Italia’». Il presidente del Movimento 5 stelle invita quindi tutti a firmare il quesito per evitare «la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture, specialmente nelle aree più in difficoltà del Paese e per evitare che un macigno arrivi sulle imprese del Nord che rischiano di essere soffocate da venti democrazie».

Avs: «Fermiamo questo mercimonio»

Presenti a Roma anche Bonelli e Fratoianni, i due leader di Alleanza Verdi-Sinistra. «Oggi parte la raccolta firme per fermare questo mercimonio Salvini-Meloni, ossia l’Autonomia differenziata in cambio del premierato: non solo Meloni svende il Sud a Salvini, ma indebolisce il sistema produttivo ed economico», ha attaccato Bonelli. Mentre il collega Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, aggiunge: «L’Italia è un paese in cui, in base al luogo in cui nasci, hai una diversa aspettativa di vita: questa vergogna va cancellata e sono convinto che gli italiani, la Repubblica sapranno rispondere».

Presente Italia Viva, non Azione

Per la galassia centrista, sono presenti Più Europa e Italia Viva, ma non Azione, il partito di Carlo Calenda. «Italia Viva è al fianco di questa battaglia per il referendum contro l’Autonomia differenziata. Ci mobiliteremo per la raccolta firme, che è un messaggio potente al governo Meloni e ci saranno anche divisioni nella maggioranza, sono già iniziate», ha dichiarato la deputata Maria Elena Boschi, anche lei davanti alla Corte di Cassazione.

In copertina: Elly Schlein e Giuseppe Conte alla manifestazione contro le riforme del premierato e dell’autonomia in piazza Santi Apostoli a Roma, 18 giugno 2024 (ANSA/Riccardo Antimiani)

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