Minacce a Travaglio e Lucarelli, Chico Forti dal carcere: «Smentisco nel modo più assoluto»
È «caduto dalle nuvole» Enrico “Chico” Forti, condannato all’ergastolo per omicidio 24 anni fa in Florida e tornato in Italia a maggio dopo che gli Stati Uniti e il governo Meloni hanno concordato l’estradizione, quando questa mattina ha saputo che la Procura di Verona ha aperto un fascicolo a modello 45, senza indagati né reati ipotizzati, per quanto riferito da un compagno di carcere. Il recluso ha raccontato al Garante dei detenuti che Forti gli avrebbe chiesto di «mettere a tacere» Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona in cambio di «futuri favori» quando sarà libero e potrebbe essere candidato con il centrodestra. Il detenuto che ha avvertito il Garante si trova in carcere dal marzo 2023 per una misura cautelare del tribunale di Torino. Deve fronteggiare l’accusa di truffa e quella di rapporti con una struttura locale della ‘ndrangheta, ma non risulta affiliato né coinvolto in fatti di sangue. Forti, questo il suo racconto, gli avrebbe chiesto di «contattare qualche ‘ndranghetista» per chiudere la bocca a chi ricordava i suoi trascorsi in America. «Smentisco nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa nelle quali qualcuno lo accuserebbe di aver richiesto interventi» in relazione ad articoli contro la sua persona, sono le parole che Forti ha affidato al suo avvocato Andrea Radice, che lo ha incontrato in un colloquio in carcere a in tarda mattinata, «Chico è stupito, affranto e smarrito». «La vicenda andrà approfondita, ma Chico Forti è caduto dalle nuvole nell’apprendere quanto riportato oggi dalla stampa», ha aggiunto il legale. Intanto il Garante nazionale dei detenuti ha attivato accertamenti in merito: «Se questi dati fossero accertati, sarebbe un fatto molto grave. Per il momento però sono stati solo avviati gli accertamenti, nei limiti delle facoltà del Garante», riferisce l’Ansa citando fonti qualificate della struttura.