Fisioterapista uccisa, parla la ex di Gianluca Molinaro: «Mi ha chiamato dopo l’omicidio. Così l’ho convinto a costituirsi»

Il racconto della donna all’Adnkronos: in passato denunciò per maltrattamenti il killer di Manuela Petrangeli

«Gianluca mi ha chiamato poco dopo le 14 e mi ha detto “le ho sparato”». Debora Notari, oss ed ex compagna di Gianluca Molinaro, killer reo confesso dell’omicidio di Manuela Petrangeli, fisioterapista 50enne uccisa davanti alla clinica dove lavorava, a Roma. Racconta quella chiamata e come ha convinto l’operatore socio sanitario a costituirsi. «Mi tremavano le gambe durante la telefonata, potevo esserci io lì. Forse la famiglia di lei aveva sottovalutato il suo passato. Adesso riesco solo a pensare a quella povera creatura rimasta sola». Già, perché Notari in passato aveva denunciato Molinaro per maltrattamenti. Con lui ha avuto una bambina. «Quando ha squillato il telefono – racconta all’Adnkronos – e ho visto che era lui, ho creduto avesse discusso con nostra figlia. Anche noi avevamo pessimi rapporti. Lo denunciai per maltrattamenti quando nostra figlia andava alle elementari, mi picchiava e lo feci arrestare. Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi. Io sapevo che con questa donna si era lasciato ormai tre anni fa».


«Mi ha detto che voleva ammazzarsi ma sono rimasta con lui al telefono finché non è entrato in caserma»

Notari l’ha convinto a recarsi alla stazione dei carabinieri di Casalotti: «Lui voleva ammazzarsi. Ma ora non so che fare, mia figlia non sa niente, con lui aveva rapporti non buoni, ma un conto è un padre str…, che non paga gli alimenti, un altro un padre assassino». Spiega che al telefono l’uomo sembrava ubriaco, sbiascicava. «Non capivo – aggiunge la ex compagna – non ci volevo credere. Non riuscivo ad alzarmi. Quindi gli ho chiesto dove fosse, ha detto che era in macchina a Selva Candida, che voleva ammazzarsi. Ma io sapevo che non lo avrebbe mai fatto. A quel punto ho fatto quello che avrebbero fatto tutti: gli ho detto di andare dai carabinieri, che tutto si sarebbe risolto, che tanto lo avrebbero preso e che sarei andata a trovarlo con nostra figlia, anche se non lo pensavo». La donna ha chiuso la chiamata solo quando l’uomo è riuscito a passarle un carabiniere al telefono.


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