Siracusa, si presenta al museo in sedia a rotelle e le negano l’ingresso gratuito: «Serve il certificato di disabilità»

Il racconto della giornalista Patrizia Gariffo: «Ho visitato musei, monumenti e parchi archeologici, ma mai mi sono sentita così umiliata»

«Ho visitato musei, gallerie d’arte, monumenti, parchi archeologici e quasi mai mi sono ritrovata nella situazione paradossale e irragionevole che ho vissuto qualche giorno fa al Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa». A parlare è Patrizia Gariffo, giornalista di Repubblica Palermo. Sulle pagine locali del quotidiano, Gariffo – che è su una sedia a rotelle – ha raccontato la recente disavventura. «Il dm 507/97 prevede che ci sia la gratuità del biglietto in favore di “cittadini dell’Unione europea portatori di handicap” e di questa ho sempre usufruito senza alcun tipo di problema», spiega la giornalista. Al museo siracusano, però, non è stato così.


L’addetta alla biglietteria

«Davanti all’evidenza della mia disabilità, l’addetta alla biglietteria ha richiesto un certificato che l’attestasse», continua il racconto di Gariffo. La giornalista prova a farle notare che mai le è stato chiesto in passato, se non altro perché girare su una sedia a rotelle dovrebbe essere una prova già più che sufficiente. Ma l’addetta – prosegue Gariffo – «continuava a ripetere “Me lo chiede il computer”, come se non avesse la capacità e il buon senso di comprendere l’illogicità della sua richiesta o la possibilità di aggirare un eventuale sistema telematico».


Il prezzo dei biglietti

Dopo un’accesa discussione, un superiore concede alla giornalista l’accesso gratuito al museo. «Non è finita qua, però, perché si è aggiunto un altro tassello di assurdità alla visita tragicomica al Museo archeologico di Siracusa», precisa Gariffo. Nonostante un decreto ministeriale del 1997 preveda la gratuità dell’ingresso anche per un familiare o accompagnatore della persona con disabilità, il museo siciliano ha fatto pagare all’accompagnatore della giornalista un biglietto intero del costo di 10 euro. «Un’azione illegittima e arbitraria», denuncia Gariffo.

Leggi anche: