Nino Spirlì, ex presidente della Calabria: «Lotto contro un tumore»

Il post pubblicato sui social: «Mi hanno detto di non renderlo pubblico, quasi fosse una vergogna. Non lo è!»

«Buonanotte, amiche e amici cari». Inizia così il post in cui Nino Spirlì rivela di essere malato di cancro. Il politico leghista, presidente reggente della Calabria da ottobre 2020 a ottobre 2021, descrive così la sua lotta contro la malattia: «Una santa giornata si conclude, una santa notte comincia. Ormai, senza pausa i dolori e i chili che vanno. Ma, non mi spaventano più. In verità, ho avuto giorni di sconforto. Poi, un giorno, ho sentito la Voce del Signore nel Getsemani. Anche Lui era sconfortato. E mi ha fatto sentire normale. Poi, ho pensato che, dopo il Getsemani, ci fu il Golgota. Ebbi paura. Poi, ho pensato che Gesù ne divenne Signore Trionfante. E mi sono tranquillizzato».


La lotta contro il cancro

Dopodiché, senza troppi giri di parole, Spirlì aggiunge: «Non ho un raffreddore». Piuttosto, continua il post dell’ex governatore calabrese, «lotto contro il cancro. Come milioni di altre e altri combattenti. E, al pari di loro, spero di vincere». Per sconfiggere la malattia, Spirlì annuncia che si affiderà non solo all’aiuto dei medici, ma anche di chi lo conosce e gli vuole bene. «Qualcuno mi ha detto di non renderlo pubblico, quasi fosse una vergogna. Non lo è! Con voi ho sempre avuto un rapporto diretto, leale, onesto, familiare. Sarà sempre così. So che, di tanto in tanto, mi regalerete un’Ave».


La richiesta ad amici e conoscenti

E allora la richiesta fatta ad amici, conoscenti e sostenitori sui social è la seguente: «Io vi chiedo lo sforzo di pensarmi alla prossima forchettata di pipi e patati, al prossimo sorso di vino, al prossimo gelato al cioccolato, al prossimo morso di pane con l’olio e l’origano, al prossimo tramonto sul Tirreno, alla prossima aurora sullo Jonio, al profumo di bergamotto, a quello delle clementine e dei mandarini sulle dita a Natale, alla prossima carezza ad una persona anziana, al prossimo bimbo o bimba nati».

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