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Alex Marangon, l’appello dei familiari dopo l’autopsia che conferma l’uccisione: «Diverse persone sanno la verità: parlate»

06 Luglio 2024 - 17:06 Redazione
Alex Marangon
Alex Marangon
L'analisi del corpo del barman 25enne ha rivelato che il giovane sarebbe morto per «cause violente e non accidentali»

«Cause violente e non accidentali». Questo il risultato dell’autopsia condotta sul corpo di Alex Marangon, il barman 25enne di Marcon (Venezia) ritrovato morto sul greto del Piave, quattro chilometri dal punto in cui era stato visto vivo l’ultima volta. L’esame condotto sul cadavere del giovane sembra rafforzare l’ipotesi dell’omicidio volontario: è proprio su questa ipotesi di reato che procederà la Procura di Treviso, seppur al momento contro ignoti. Marangon è scomparso nella notte di domenica 29 giugno. Prima, avrebbe partecipato a un rito sciamanico nell’Abbazia sconsacrata di Santa Bona di Vidor. Proprio a chi era lì quella sera insieme a lui, la famiglia ha voluto lanciare un appello: «Con spirito di pietà, parlate: più persone sanno quello che è successo».

L’autopsia

Secondo quanto ha riferito all’ANSA il legale della famiglia Marangon, Nicodemo Gentile, l’autopsia «restituisce un quadro inquietante, quello di una aggressione potente, sfuggente, nel corso di una colluttazione che male si concilia con il caso». Anche perché l’esame «ha evidenziato una botta sulla parte sinistra della testa, addebitando l’accaduto a più di una persona». Le lesioni sarebbero state riscontrate in diversi punti sul corpo del 25enne: cranio, regione periorbitale sinistra, costole ed arti inferiori.

Dall’esame autoptico è emerso che c’era stata pure una emorragia interna polmonare. «Non c’è ragione e motivi per credere al suicidio o cose diverse», ha concluso il legale. Il riferimento è alle diverse cause ipotizzate negli scorsi giorni, che avrebbero condotto il giovane a compiere atti autolesionistici. La festa a base di allucinogeni, l’incisione sulla pelle con il veleno di una rana amazzonica, l’assunzione dell’ayahuasca. Ma l’autopsia ha gettato una nuova luce sull’intera vicenda, rendendo poco credibile l’ipotesi suicidaria.

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