«Te sfonno, t’ammazzo a te e a tutta la tua famiglia». Tutti i precedenti di Gianluca Molinaro che ha ucciso l’ex compagna Manuela a Roma
«Te sfonno, t’ammazzo a te e a tutta la tua famiglia». E ai carabinieri «vi ammazzo quando vi trovo in borghese, vi squarto». Queste le minacce lanciate, l’8 giugno del 2005, da Gianluca Molinaro l’uomo che ha ucciso il 4 luglio l’ex compagna Manuela Petrangeli sparandole davanti alla clinica in cui lavorava. Oggi Repubblica riporta i precedenti dell’uomo, con alle spalle anche due contravvenzioni (una nel 1998 e una nel 2002) per guida in stato di ebbrezza. Tralasciando un paio di episodi legati al consumo e alla vendita di droga, spiega il quotidiano, Molinaro ha alle spalle anche reati contro la persona: risse, resistenze, lezioni, minacce, stalking. Ed è proprio su questi che si focalizza la testata. Come appunto quello del 2005, quando per una manovra azzardata di un’auto, ha perso le staffe in strada. Secondo quanto riportato sulle carte Molinaro ha seguito la vettura che lo aveva fatto infuriare. Le taglia la strada e poi raggiunge, colpendo con dei pugni, lo sportello dell’auto, con all’interno una donna alla guida. Solo l’intervento di una passante fa desistere l’uomo che si dà alla fuga salvo poi venire fermato subito dopo dai carabinieri. «Vi ammazzo quando vi trovo in borghese…vi ammazzo a voi e alle vostre famiglie, quando vi trovo da soli vi squarto», avrebbe detto l’uomo aggredendo i militari. Per quei fatti, spiega Repubblica, i carabinieri sono finiti all’Aurelia Hospital: 7 giorni di prognosi. Il 52enne invece ha ottenuto due diverse condanne. Una per aggressione ai militari: 4 mesi e 20 giorni di carcere commutati in una multa di circa 5.000 euro. La seconda per le minacce alla donna: 8 mesi di reclusione. Poi infine c’è la precedente denuncia per maltrattamenti dall’ex compagna, con cui Molinaro ebbe una figlia. Debora Notari, oss, lo lasciò dopo una relazione problematica. È stata lei a ricevere la chiamata dall’uomo, subito dopo l’omicidio di Manuela. E sempre lei lo ha convinto, rimanendo incollata al cellulare fino all’arrivo di lui in caserma, a farsi costituire.
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