Greta Spreafico, l’intercettazione del giardiniere che sarebbe di nuovo indagato per omicidio: «Ma sì, sono stato io»
C’è una svolta sul caso di Greta Spreafico, la donna di 53 anni di Erba (Como), scomparsa nel delta del Po rodigino il 4 giugno 2022. Dopo l’archiviazione del caso sarebbe di nuovo indagato Andrea Tosi, 58 anni, giardiniere di Porto Tolle (Rovigo), stavolta non soltanto per distruzione e occultamento di cadavere, ma anche per omicidio preterintenzionale. Qualche giorno fa era emersa la nuova riapertura del caso ma dalla procura non erano emersi nomi. Tutto ha preso il via da un’intercettazione, diffusa dall’emittente Telelombardia, in cui Tosi risponde «Ma sì, sono stato io» alla domanda di una terza donna che gli chiedeva se avesse ucciso la donna. Sono intercettazioni risalenti all’ottobre 2022, successive alla scomparsa, contenute nel fascicolo della procura della Repubblica di Rovigo prima dell’archiviazione ma al tempo non ritenute attendibili.
La cantante Greta si trovava in Polesine per vendere la casa del nonno a un cugino quando di lei furono perse le tracce, due giorni prima del rogito. Il corpo della donna, così come la sua auto, una Kia Picanto, non sono mai state trovate. Grazie al lavoro della famiglia di Greta il legale nei scorsi mesi ha depositato nuovo materiale, tra cui una conversazione tra il giardiniere e l’ex compagno della scomparsa, Gabriele Lietti. E il caso è stato riaperto tanto che è stato fatto un nuovo sopralluogo nella casa della donna, dove sono state trovate le chiavi dell’auto e un cappello, nel bidone dell’umido, impigliato in una maglia. Tutto questo materiale è al vaglio dei Ris di Parma su cui sarà effettuato l’esame del Dna.
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