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Milione ed Esposito: chi sono i due indagati per la scomparsa di Mara Favro in val di Susa

06 Luglio 2024 - 08:17 Redazione
mara favro omicidio indagini
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Hanno ricevuto l'avviso di garanzia perché i pubblici ministeri devono effettuare accertamenti tecnici irripetibili su una Punto rossa

Mara Favro, 52 anni e madre di una bimba di 9, è scomparsa dall’8 marzo in val di Susa. A giugno la procura di Torino ha aperto un’indagine per omicidio colposo. E ieri si è saputo che sono indagati il titolare della pizzeria in cui lavorava la donna e il pizzaiolo. Vincenzo Milione, gestore del locale Don Ciccio di Chiomonte, e Cosimo Esposito, che ha abbandonato la val di Susa dopo la scomparsa di Mara, hanno ricevuto l’avviso di garanzia perché i pubblici ministeri devono effettuare accertamenti tecnici irripetibili sulla Punto rossa in cui la donna potrebbe essere stata trasportata dopo la morte. Milione ed Esposito hanno precedenti. Il primo ha finito di scontare una condanna a dieci anni per sfruttamento della prostituzione e droga ed è ancora in regime di sorveglianza speciale.

I testimoni

Prima dell’avviso di garanzia gli investigatori hanno sentito testimoni e analizzato telecamere e telefoni. L’ultima persona sentita è il proprietario della Punto Rossa prestata a Cosimo Esposito. Che faceva l’idraulico da Don Ciccio ed è originario del Paraguay: «È preoccupato perché, anche se con la scomparsa di Mara lui non c’entra niente, teme di finire nei pasticci per quella macchina», racconta chi lo conosce. «Non è sua, ma della compagna, che da Don Ciccio aveva fatto la cameriera tempo fa. La donna aveva imprestato la macchina a Cosimo il pizzaiolo perché lui gliela aveva chiesta. Di quella macchina lei non se ne faceva più nulla. Era senza assicurazione, voleva venderla. E a Cosimo serviva. Ma Cosimo mica aveva detto che è senza patente. Credo che non lo abbia mai rivelato a nessuno».

Milione ed Esposito

I due, sentiti dagli investigatori, non hanno fornito indicazioni concordanti sulla notte della scomparsa di Mara Favro. Ci sono alcuni punti oscuri. Ma le tracce non mentono. Per questo adesso bisogna esaminare l’auto. Potrebbe contenere dei segni che parlano del destino di Mara.

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