Padova, sequestra mamma e figlio di 5 anni: «Stai zitta o fai la fine di Giulia Cecchettin». Arrestato dopo una fuga di 100 km – Il video
I carabinieri dei comandi di Padova, Treviso, Vicenza e Trento hanno arrestato un 33enne di origine albanese residente nel Trevigiano, con l’accusa di «sequestro di persona, rapina aggravata, minaccia aggravata, violenza privata e violazione del provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa», commessi nei confronti di una giovane di 26 anni e di suo figlio di 5. Le forze dell’ordine si sono attivate dopo l’allarme lanciato ieri, venerdì 5 giugno, dal marito della donna, allarmato dal mancato rientro a casa della moglie. Stando alle prime ricostruzioni, l’indagato ha intercettato a Borgoricco (Padova) la 26enne che stava accompagnando in auto il figlio alla scuola dell’infanzia, e con la minaccia di un coltello li ha costretti a fermarsi.
La fuga
Poi l’uomo si è messo la guida del veicolo portando con sé il bambino e la madre, immobilizzati con fascette in plastica alle caviglie. I carabinieri attraverso l’attivazione di una capillare localizzazione tecnica autorizzata dalla Procura padovana, con il supporto dei sistemi di rilevazione targhe dislocati lungo le arterie stradali, sono riusciti a localizzare l’automobile. C’è stato un inseguimento per quasi un centinaio di chilometri fino a Grigno (Trento) dove il mezzo è stata accerchiato e bloccato. La donna e suo figlio sono stati liberati, mentre il 33enne – destinatario di un recente provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento per stalking, emesso dal Tribunale di Treviso – è stato ammanettato.
«Stai zitta o fai la fine di Giulia Cecchettin»
Durante il sequestro, l’uomo ha più volte minacciato la donna di «stare zitta», altrimenti avrebbe fatto «la fine di Giulia Cecchettin», uccisa dal suo ex compagno Filippo Turetta. Lo ha riferito il comandante dei carabinieri di Padova, Michele Cucuglielli, parlando con i giornalisti. «Abbiamo vissuto momenti veramente drammatici – ha proseguito -. Il nostro operatore ha avuto l’accortezza di accorgersi subito che era una situazione molto grave, e ha permesso di attivare tutta la macchina investigativa dell’Arma, che in pochissimo tempo è riuscita a risolvere la situazione», ha concluso.
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