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Addio a Pino D’Angiò, il cantante è morto a 71 anni. La famiglia: «Sei stato un regalo, ora c’è il buio»

06 Luglio 2024 - 21:06 Redazione
L'artista, originario di Pompei, ha affrontato numerosi problemi di salute. Ottenuto il successo negli anni Ottanta con «Ma che idea», era diventato famoso all'estero e pochi mesi fa ha partecipato a Sanremo

Pino D’Angiò, nome d’arte di Giuseppe Chierchia, è morto all’età di 71 anni. Il cantautore di Pompei, salito alla ribalta negli anni Ottanta dopo il clamoroso successo del brano Ma che idea (che ancora oggi fa ballare i giovani di tutta Italia), per una vita intera ha affrontato numerosi problemi di salute. Iniziati 21 anni fa, con la scoperta del primo tumore. Ma che non gli hanno impedito di tornare sul palco nel corso dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, dove ha duettato con i giovanissimi Bnkr44, dando vita a una versione rivisitata della canzone che si è poi trasformata in un successo radiofonico. «I ragazzi del gruppo conoscevano la canzone e la canticchiavano ancora prima del Festival di Sanremo. Sono stato chiamato con mia grande sorpresa. Non me l’aspettavo proprio», aveva ammesso lo scorso marzo. «Ma se vogliamo dirla tutta, il Festival era a febbraio e il 9 novembre del 2023, tre mesi prima, mi è stato tolto un polmone sinistro. Tre mesi prima di quel ballo sul palco, non mi hanno curato, mi hanno proprio aperto il torace e tolto un polmone, che era pieno di tumori, e mi hanno ricucito», aveva raccontato. Il suo pezzo, considerato uno dei primi brani rap in lingua italiana, è stato solo uno dei suoi grandi successi: D’Angiò era una star anche all’estero, ha scritto canzoni per Mina, ha recitato per Tornatore, ha vinto un Grammy e oltre nove dischi d’oro. Ha lavorato inoltre come attore, doppiatore e produttore musicale. «Non esistono parole per spiegare il buio di questo momento. Con immenso dolore, la famiglia comunica che oggi Pino ci ha lasciati», scrive la famiglia in una nota confermando la morte dell’artista, «sei stato il più bel regalo che la vita potesse fare alle persone che hanno avuto il privilegio di conoscerti. La tua anima ha danzato sulle gioie e sulle sofferenze sempre allo stesso modo, con la forza delicata di un leone sorridente. Tutto. Oltre l’immaginabile. Questo eri, sei e rimarrai».

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