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Vaccini, la Lega contro l’obbligatorietà per i minori di 16 anni. Il senatore Borghi: «Genera solo diffidenza». Lorenzin: «Una follia»

06 Luglio 2024 - 19:28 Redazione
Sta facendo discutere, anche nella maggioranza, l'emendamento proposto al decreto liste d'attesa al vaglio del Senato, che interviene sulla legge Lorenzin del 2017

Vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella «raccomandati», ma non «obbligatori»: questa la proposta del senatore della Lega Claudio Borghi per i minori di 16 anni e i minori stranieri non accompagnati. Una richiesta insomma di cambiare la legge attualmente vigente, la “Lorenzin” del 2017 – quando ministro della Salute era appunto Beatrice Lorenzin -, che il Carroccio ha formalizzato in un emendamento, proposto al decreto liste d’attesa al vaglio del Senato e sottoscritto dal leghista Claudio Borghi. Il quale ha spiegato all’Ansa le ragioni del blitz: «L’obbligo vaccinale porta con sé il rifiuto. Lo abbiamo visto dopo le imposizioni dei vaccini contro il Covid: molti vaccini che venivano dati per scontati e sicuri ora sono visti con diffidenza».

«Sono “no obbligo”»

Borghi ha inoltre puntualizzato: «È da sempre una mia battaglia, che porto avanti per la libertà vaccinale. Non significa essere “no vax” ma essere “no obbligo”. Se fossi stato no vax avrei proposto di abolire i vaccini, invece chiedo di renderli raccomandati – aggiunge il leghista -. L’emendamento credo che verrà discusso nei prossimi giorni in commissione. Ora vedremo chi vuole condividerlo, vedremo che idea ha il partito di maggioranza relativa (FdI, ndr), che in tanti casi ha condiviso le mie preoccupazioni, ad esempio sul piano pandemico». Borghi sottolinea infine che «tutti sono liberi di pensarla come vogliono, ma una consistente letteratura scientifica indica che l’obbligo fa calare la copertura vaccinale: c’è un motivo perché in tutta Europa solo noi e la Francia abbiamo l’obbligo».

Il commento di Lorenzin

Ci è voluto poco perché a intervenire nel dibattito fosse l’ex ministro e madre dell’incriminata legge del 2017, Beatrice Lorenzin: «Purtroppo proposte del genere non hanno nulla di scientifico. Lisciano solo il pelo ai No Vax e minano la fiducia tra il cittadino e il medico. E questo è il problema», ha commentato la deputata dem. Sottolineando che «gli epidemiologi, chi lavora sul campo, dicono che non è questo il momento di ritornare al passato». A suo dire, «l’obbligo vaccinale ha funzionato e sta funzionando, toglierlo è una vera e propria follia».

Lupi: «Una sciocchezza scientifica»

La proposta di Borghi ha fatto storcere il naso anche a parte della maggioranza. Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati, ha definito lo stop all’obbligo vaccinale per i bambini «una sciocchezza scientifica che avrebbe conseguenze pericolose e non fa parte del programma di governo che punta alla tutela dei minori e dei più fragili, sia in campo sanitario sia in quello economico e sociale». Lupi ha aggiunto, come riporta Repubblica, che «è responsabilità della politica rinnovare ogni giorno la fiducia nei confronti della ricerca medica: se oggi l’aspettativa di vita si è notevolmente allungata è perché la scienza ci ha messo a disposizione nuovi farmaci e nuove terapie. Mettere in dubbio la fiducia nella ricerca è da irresponsabili». Più cauta Forza Italia, attraverso le parole del deputato e portavoce Raffaele Nevi: «La libertà di non vaccinarsi non può ledere il principio della sicurezza sanitaria di tutta la popolazione. Valuteremo e approfondiremo, ascoltando sempre la scienza, senza drammi né impostazioni ideologiche.»

«Proposta scellerata»

La proposta in effetti era già stata criticata nelle scorse ore, con esponenti della comunità scientifica che avevano ribattuto proprio su questo punto. «La nostra legge sui vaccini obbligatori per i bambini è stata presa d’esempio in moltissimi Paesi. La proposta di toglierla in un momento in cui c’è una recrudescenza del morbillo è scellerata», ha per esempio commentato l’infettivologo Matteo Bassetti parlando all’Adnkronos. Il virologo Roberto Burioni aveva rincarato la dose sui social: «Il senatore Claudio Borghi della Lega si prodiga in difesa del diritto della pertosse (dalla quale uno di quei vaccini obbligatori protegge) di uccidere neonati!».

Il testo

L’emendamento che ha acceso le polemiche è uno dei 37 presentati dalla Lega al provvedimento, che la commissione Affari sociali del Senato sta discutendo in prima lettura. Il testo, sempre con riferimenti ai vaccini dei minori, apre alla possibilità che oltre al medico di base e al pediatra «un medico specialista» possa attestare l’eventuale esistenza di un «accertato pericolo per la salute» che giustifica la mancata vaccinazione o il suo rinvio, rispetto a vaccini come quello anti Haemophilus influenzae tipo b, contro il tetano, l’epatite B o anti pertosse. Il testo propone infine di consentire ai bambini che non sono stati vaccinati per quelle malattie di essere iscritti alle scuole per l’infanzia (comprese quelle private non paritarie).

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