Napoli, detenuto elude i controlli in ospedale e scappa: è accusato di tentato omicidio
Prima il ricovero in ospedale, poi la fuga. Un detenuto di 30 anni, in carcere a Poggioreale con l’accusa di tentato omicidio, è scappato oggi – domenica, 7 luglio – dall’ospedale Cardarelli di Napoli dove era stato ricoverato a causa delle condizioni di salute. Il giovane era stato arrestato lo scorso maggio ed era recluso – fa sapere il segretario nazionale Con.Si.Pe. Luigi Castaldo – nel reparto SAI San Paolo. A causa del suo «preoccupante stato di salute», il detenuto era stato ricoverato presso la struttura ospedaliera del capoluogo campano. Qui è riuscito a eludere i controlli del personale di polizia penitenziaria e a scappare. L’uomo, 30 anni, era stato arrestato dopo essersi barricato in casa a Chiaiano e aver sparato alcuni colpi di pistola senza provocare feriti. I poliziotti, dopo avere messo in sicurezza la zona, fecero irruzione nell’abitazione e lo disarmarono. «Da tempo – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – denunciamo lo stato di abbandono delle carceri campane: in questo marasma generale a farne le spese sono i poliziotti penitenziari che sono gli unici a pagare il sovraffollamento e la cronica carenza di organico nella casa circondariale di Poggioreale, dove mancano 150 agenti».
«I detenuti malati devono essere presi in carico dalla sanità regionale»
Per i due sindacalisti, i detenuti malati «devono essere presi in carico dalla sanità regionale: sono oramai quotidiani i ricoveri in luoghi esterni di cura e il poco personale riesce in maniera encomiabile ma con fatica a far fronte alle criticità. Serve un cambio di passo in questa regione dove ormai si combatte una guerra quotidiana». In altri termini, servono «maggiori strumentazioni al personale sanitario penitenziario per evitare continui ricorsi ai ricoveri esterni e allo stesso tempo maggior personale addetto ai nuclei traduzioni e piantonamenti affinché sia garantita maggiore sicurezza del servizio e regolarità nelle visite di controllo ospedaliero», concludono.
Foto copertina: immagine d’archivio
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