Questo avviso su vaccinati e metal detector è una parodia

Basta guardare il Comune: Boion Polesine, inesistente se non nel nome di una divertente pagina su Facebook

Se siete vaccinati, non passate attraverso il metal detector. Questo è l’invito di un avviso affisso fuori dagli uffici comunali del fittizio Comune di Boion Polesine. Una parodia che qualcuno ha preso troppo sul serio.

Per chi ha fretta:

  • Il Comune di Boion Polesine non esiste. 
  • Esiste l’omonima pagina parodica su Facebook.
  • I metal detector non suonano a causa dei vaccini, i quali non contengono sostanze che li attivino.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica (qui un altro). Nella descrizione si legge:

Ora dopo che gli hanno inoculati vengono anche discriminati e accedono negli uffici comunali da una porta secondaria?

Nell’immagine si vede un presunto avviso affisso fuori da un ufficio comunale a Boion Polesine per invitare le persone vaccinate a non passare attraverso il metal detector:

Cortesemente si chiede agli utenti vaccinati (con doppia o tripla dose) di accedere agli uffici comunali dall’ingresso laterale (via Magellano) per evitare che il metal detector continui a suonare. Grazie.

Non viene specificato di che vaccini si parli, ma si fa riferimento a una «doppia o tripla dose» e dunque al Covid.

Boion Polesine non esiste

Si tratta, però, di una burla. Il Comune di Boion Polesine, infatti, non esiste. Basta una ricerca su Google Maps per constatarlo e scorrere tra i post dell’omonima pagina per rendersi conto che questa è una semplice parodia. Boion Polesine non va confuso con Bojon, piccola frazione del Comune di Campolongo Maggiore, nella provincia di Venezia.

Conclusioni

L’immagine dell’avviso che invita i vaccinati a non passare attraverso il metal detector è satirica, ma in molti non hanno notato il dettaglio che lo rivela inequivocabilmente: il fatto che il Comune di Boion Polesine non esiste. 

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche: