La fuga di Giacomo Bozzoli verso il Marocco e i soldi portati in Svizzera prima della latitanza
La latitanza di Giacomo Bozzoli è passata anche per la Svizzera. Dove l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario avrebbe trasferito i suoi risparmi. Per pianificare la fuga dopo la conferma della pena in Cassazione. Mentre dopo la Francia e la Spagna la sua latitanza potrebbe essere proseguita in Marocco. Che avrebbe raggiunto in mare da Marbella. Anche se gli investigatori continuano a seguire anche la pista dei paesi dell’Est. Mentre non si esclude che la compagna possa aver mentito nella sua testimonianza dopo il rientro in Italia. L’improvvisa perdita di memoria di Antonella Colossi non convince. E si pensa a un possibile depistaggio. Così come lo stesso Bozzoli potrebbe «avere un nuovo volto». Oppure potrebbe essersi semplicemente travestito e aver rimediato documenti falsi per uscire dall’Unione Europea.
Il camuffamento e il depistaggio della Maserati
Il Messaggero scrive oggi che il cerchio attorno al latitante inizia a stringersi. Gli investigatori non escludono che la prenotazione per una vacanza dal 20 al 30 giugno possa essere un depistaggio ben organizzato. Secondo questa tesi Bozzoli non sarebbe mai arrivato in Spagna, ma avrebbe preso la direzione opposta. Ovvero quella verso i paesi dell’Est. In particolar modo Albania e Montenegro, dove aveva alcune conoscenze anche non molto raccomandabili. Potrebbe quindi aver usato una controfigura per il viaggio in Maserati che è stato immortalato dalle telecamere il 23 giugno. C’è poi un dato che riguarda proprio la Svizzera. Dalle indagini è emerso che Bozzoli e Colossi hanno chiesto di saldare i conti di una pizzeria italiana e di un paio di negozi in zona in franchi. Forse perché alla vigilia della partenza si erano già sbarazzati di carte di credito ed euro.
I soldi nascosti
Bozzoli e la famiglia potrebbero poi aver depositato i fondi delle loro aziende nelle banche svizzere. Mentre qualcuno dice che l’uomo si era premurato da anni di accumulare fondi in qualche paradiso fiscale. La Maserati Levante da 150 mila euro intanto è sparita nel nulla. Il cellulare invece è stato lasciato a casa insieme ad altre sim in possesso dell’uomo. Proprio per rendere difficile, se non impossibile, la geolocalizzazione. La compagna dice di aver perso il suo a Cannes. Ma secondo gli inquirenti già all’epoca i due ne avevano a disposizione altri. Tutti con intestazioni straniere.
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