Femminicidio Cecchettin, parla l’avvocato di Turetta: «Dice che ha ucciso per rabbia. Premeditazione? Punto oscuro»
Filippo Turetta «sta facendo un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso» ed è lui stesso a volere «che la giustizia faccia il suo corso nei tempi più veloci possibili». Lo assicura l’avvocato Giovanni Caruso, che difende il 22enne padovano reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa lo scorso 11 novembre a Fossò (Padova). Oggi, lunedì 8 luglio, Turetta ha rinunciato all’udienza preliminare davanti al gup prevista per le prossime settimane e ha accettato di andare direttamente a processo in Corte d’Assise. «Si andrà direttamente a processo nella forma del giudizio immediato atipico. Il giudice fisserà una data e inizierà il dibattimento davanti alla Corte d’Assise di Venezia», spiega l’avvocato Caruso in un’intervista al Corriere della Sera.
La rinuncia della perizia psichiatrica
Il 22enne, assistito dal suo legale, ha annunciato inoltre di non voler ricorrere alla perizia psichiatrica. Una scelta che Caruso spiega così: «Nel nostro ordinamento gli stati emotivi e passionali non sono considerati causa della diminuzione della capacità di intendere e di volere e quindi non vanno a incidere sull’imputabilità, tranne casi estremi. E Turetta è convinto di aver subito la forza dell’emotività. Cioè, dice, “non è che sono matto, mi sono fatto prendere dall’ira e dalla rabbia”».
Il nodo della premeditazione
Uno dei nodi da sciogliere in sede di processo è anche la premeditazione dell’omicidio di Giulia Cecchettin. «È un punto oscuro e nebuloso anche per me, vedremo cosa emerge dal dibattimento», ammette l’avvocato Caruso. In caso di omicidio premeditato, Turetta rischierebbe l’ergastolo. Ma quale pena si aspetta il suo legale? «Né esemplare né troppo mite. Turetta comunque si sta preparando ad affrontare il giudizio. Sa di dover rendere conto alla Corte d’Assise del grave crimine che ha commesso», spiega l’avvocato difensore del 22enne. A questo proposito, aggiunge Caruso, Turetta «sta scrivendo molto rispetto a ciò che è successo. Sta rielaborando, sta comprendendo».