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Il gruppo dei Patrioti di Le Pen, Orbán e Salvini è il terzo per eletti nel Parlamento europeo. Tajani insiste: «Saranno ininfluenti»

08 Luglio 2024 - 20:42 Bruno Gaetani
Jordan Bardella eletto presidente del gruppo: «Rappresentiamo la speranza per decine di milioni di cittadini»

Il gruppo dei «Patrioti per l’Europa», che riunisce diverse formazioni di ultradestra, è diventato il terzo più numeroso del Parlamento europeo. A certificarlo è il sito stesso dell’Eurocamera, aggiornato in seguito all’ufficializzazione dell’adesione al gruppo da parte del Rassemblement National, il partito di estrema destra francese a guida Marine Le Pen, e della Lega di Matteo Salvini. «Questa nuova fazione di destra mira ad essere una forza decisiva nel plasmare il futuro dell’Europa», ha dichiarato Zoltan Kovacs, portavoce del primo ministro ungherese Viktor Orbán, promotore della nuova famiglia politica europea.

Bardella presidente del gruppo

Jordan Bardella, astro nascente dell’estrema destra francese è stato eletto dagli eurodeputati come capogruppo. I Patrioti, ha commentato Bardella in seguito alla riunione costitutiva del nuovo gruppo, «rappresentano la speranza per le decine di milioni di cittadini delle nazioni europee che apprezzano la loro identità, la loro sovranità e la loro libertà. Come forze patriottiche, lavoreremo insieme per riprendere le nostre istituzioni e riorientare le politiche al servizio delle nostre nazioni e dei nostri popoli». Tra i sei vicepresidenti c’è anche il generale Roberto Vannacci, eletto alle elezioni europee tra le fila della Lega.

Chi aderisce ai Patrioti

Con 84 eurodeputati, provenienti da 12 Paesi Ue, i Patrioti per l’Europa sono diventati il terzo gruppo più numeroso del Parlamento europeo. La nuova formazione di estrema destra ha scavalcato sia i liberali di Renew (76 eurodeputati) che i conservatori di Ecr (78 eurodeputati). A comporre la nuova famiglia politica europea di ultradestra ci sono 30 eurodeputati del Rassemblement National (Francia), 11 di Fidesz (Ungheria) e Partito Popolare Cristiano-Democratico (Ungheria), 8 della Lega (Italia), 7 del partito Ano (Repubblica Ceca), 2 di Giuramento e automobilisti (Repubblica Ceca), 6 dell’Fpo (Austria), 6 del Pvv (Paesi Bassi), 6 di Vox (Spagna), 3 del fiammingo Vlaams Belang, 3 di Chega (Portogallo), 1 del Partito Popolare Danese (Danimarca), 1 da La Voce della Ragione (Grecia) e 1 da Prima la Lettonia.

La composizione, ancora provvisoria, del prossimo Parlamento europeo (2024-2029)

Il cordone sanitario anti estrema destra

Pur rappresentando il terzo gruppo politico più numeroso a Strasburgo, è quasi impossibile che i Patrioti per l’Europa facciano parte della prossima maggioranza. Una situazione che ai rappresentanti dell’ultradestra sembra andare un po’ stretta. «Nel 2019 hanno imposto il cordone sanitario, dovremmo essere nel tempio della democrazia e chi ci fa la predica ci impone una regola che è assolutamente anti-democratica», ha attaccato Jean-Paul Garrud, del Rassemblement National. Ma a confermare il ruolo decisamente ridimensionato che avranno i partiti estremisti anche nei prossimi anni è il vicepremier italiano Antonio Tajani. «Il gruppo dei Patrioti sarà ininfluente dentro il Parlamento europeo, come ho sempre detto e come sarà», ha detto il titolare della Farnesina senza troppi giri di paroli. A Tajani, per giunta, non sembra neanche essere piaciuto il nuovo nome scelto dalla coalizione di ultradestra: «Che vuol dire patrioti? Anche io sono patriota, eppure sono anche europeista, è la mia civiltà e identità. Proprio perché sono un patriota italiano, sono anche un patriota europeo».

In copertina: L’incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orbán a Roma, 21 aprile 2022

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