Usa, ispezioni urgenti su oltre 2.600 Boeing 737: a rischio l’operatività delle maschere d’ossigeno durante le emergenze
Ispezioni urgenti su oltre 2.600 velivoli Boeing 737 registrati negli Stati Uniti perché si teme che in caso di emergenza le maschere non possano erogare l’ossigeno a causa di un difetto dei generatori. L’allarme arriva dalla Federal Aviation Administration (Faa) che avrebbe già notificato a tutti i vettori che impiegano Boeing 737, di nuova e vecchia generazione, di aver depositato una «prescrizione di aeronavigabilità» (airworthiness directive). Nel bollettino di 13 pagine realizzato dall’ente e diffuso il 17 giugno scorso, verrebbero riportate numerose segnalazioni di generatori di ossigeno dell’unità di servizio passeggeri che si sono spostati fuori posizione, cosa che «potrebbe causare l’impossibilità di fornire ossigeno supplementare durante un evento di depressurizzazione», come riferisce il Corriere della Sera. La richiesta di «ispezioni visive» ha spinto anche il dipartimento dei Trasporti a saltare il periodo previsto per i commenti e le opinioni, passando direttamente all’emissione della prescrizione. Dal 10 luglio, giorno della pubblicazione nella gazzetta ufficiale, le compagnie aeree avranno quindi 30 giorni per intervenire e controllare. La Faa ha stimato che i velivoli coinvolti sono 2.612: secondo i dati di Leonard Berberi sul Corriere, «le ispezioni costeranno 222 mila dollari per ogni ora di ispezione, considerando tutti i jet coinvolti». I controlli potranno essere eseguiti dal quindicesimo giorno della pubblicazione su «alcuni aeromobili Boeing 737-8, 737-9, 737-8200», della famiglia Maz, e sui «737-700, 737-800 e 737-900ER» della vecchia generazione. Nei prossimi giorni si attende un comunicato dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea sulla vicenda, per chiarire se i controlli andranno eseguiti anche sui veivoli registrati in Europa.
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