Alex Marangon, i due sciamani sono scomparsi: «Ma qui nessuno gli ha fatto male»

L’indagine sull’omicidio punta sui partecipanti al rito. Che si difendono

I due sciamani sono scomparsi. Il medico curandero colombiano Johnni Daniel Benavides Alvarez e il suo compagno non si trovavano nell’abbazia di Santa Bona a Vidor quando sono arrivati i carabinieri per Alex Marangon. Anche se sono stati gli ultimi a vederlo perché lo hanno seguito durante la crisi dovuta all’assunzione dell’ayahuasca e del veleno di rana. Il curandero e il suo assistente durante la cerimonia del Sol de Putumayo hanno seguito Marangon all’esterno, dove era acceso un braciere con oli profumati e calmanti. Le testimonianze raccontano che il barista 25enne si è alzato per spostarsi all’esterno del locale. I due curanderi volevano parlarci ma lui non conosceva lo spagnolo. Così si sono rivolti a un giovane all’esterno: «Mi hanno chiesto di fare da interprete». Alla fine c’è stato anche un abbraccio con Alex. Che però un momento dopo è svanito nel nulla.


La scomparsa

«Non lo ha visto più nessuno», dice Andrea Gorgi Zuin detto “Zu”, che con la compagna Tatiana “Tati” Marchetto era l’organizzatore della serata a pagamento (200 euro la quota d’iscrizione). «Lo abbiamo cercato a piedi nudi sugli scogli. Cosa è successo? Proprio non lo so, non me lo spiego. Avrei voluto parlargli. Avrei voluto dirgli che gli voglio bene». I due curanderi, però, non sarebbero scappati: «Ognuno reagisce a modo suo alla sofferenza», spiega Zu oggi a La Stampa. Ma i due sono comunque in contatto con gli investigatori e sono pronti a collaborare nell’indagine. La tesi dei partecipanti alla festa è che nessuno di loro abbia avuto un ruolo attivo nella scomparsa di Alex e nella successiva tragedia. Tutti puntano il dito su qualcuno che all’esterno dell’abbazia ha incontrato Marangon e l’ha ucciso. Ma perché?


I legali

Non è da escludere, visto lo stato di alterazione, l’incrocio con altre persone estranee a quanto accadeva all’abbazia di Vidor, che il 25enne avrebbe potuto incontrare considerato che la zona è spesso usata per incontri di persone che non vogliono essere viste per consumare alcool e droghe. I legali della famiglia Marangon, Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani, hanno chiesto «un momento di rispetto e comprensione, sia per la difficolta emotiva che caratterizza questo doloroso momento che per rispetto del segreto istruttorio che caratterizza queste delicatissime fasi di indagine». Perché «è il momento di concentrarsi sui preparativi per l’ultimo saluto da dare ad Alex, e se e quando ci sarà necessità di parlare con i media, saranno loro a farsi avanti».

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