Francia, dopo la sconfitta si dimette il direttore generale del Rassemblement National. E la procura indaga su fondi illeciti a Marine Le Pen

Il passo indietro di Gilles Pennelle che ha fallito nel piano di «ripulire» le liste dagli impresentabili. «Bardella riorganizzerà tutto il partito»

Volano gli stracci dentro al Rassemblement National all’indomani dell’amara «non-vittoria» alle elezioni legislative conclusesi domenica. La delusione di Marine Le Pen e Jordan Bardella ha partorito rapidamente il primo risultato concreto: si è dimesso infatti il direttore generale del partito Gilles Pennelle. La notizia, lanciata da Le Monde nella tarda serata di ieri, ha trovato conferme questa mattina. Ex docente di storia e geografia, Pennelle militava nel partito dei Le Pen (già Front National) dal 1987, ma era considerato l’architetto del «Plan Matignon», il progetto di pulizia tra i ranghi del partito utile a portarlo finalmente al governo senza le vecchie «macchie» di razzismo e antisemitismo al momento opportuno. Un progetto con ogni evidenza fallito, al di là del risultato elettorale, viste le decine di candidati a un seggio dimostratisi nel corso della campagna razzisti, omofobi, xenofobi e antisemiti. Scheletri nell’armadio puntualmente individuati via via dai media francesi e che hanno probabilmente contribuito a tenere anche questa volta – quando la vittoria sembrava a un passo – l’RN fuori dalle porte del potere.


Bardella e le «grandi pulizie» nel partito

Ad anticipare quel che sarebbe accaduto – e forse ancora accadrà – era stato ieri il «premier mancato» Jordan Bardella, quando aveva annunciato un «esame di coscienza» indifferibile per il partito all’indomani del risultato deludente, riconoscendo che erano stati fatti «degli errori». Fonti di RN già ieri sera confermavano il passo indietro di Pennelle pur sostenendo che questo «era già previsto» a prescindere dall’esito del voto, vista la sua elezione a parlamentare europeo. Bardella, comunque, «annuncerà una riorganizzazione generale del partito. Sarebbe avvenuta in ogni caso. Ci saranno delle modifiche periferiche che terranno conto delle disfunzioni constatate», ha detto a Le Monde Philippe Oliver, che siede nel comitato esecutivo del partito.


L’inchiesta sui fondi per la campagna di Le Pen

Il problema è che nelle stesse ore sulla testa di Marine Le Pen cade un’altra tegola, perché i media francesi rivelano stamattina che la procura di Parigi ha aperto nei giorni scorsi un’inchiesta su presunti finanziamenti illeciti alla sua campagna presidenziale del 2022. Iniziativa giudiziaria presa sulla scorta di una segnalazione arrivata dalla Commissione nazionale dei conti delle campagne elettorali e dei finanziamenti politici sulla base delle incongruenze riscontrate. Che pure, secondo fonti di BfmTv, riguarderebbero pure altri candidati nella corsa del 2022.

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