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Tutto pronto per il lancio di Ariane 6, il razzo dell’Esa che potrebbe aprire l’era della «space economy» (e che ha pezzi italiani)

09 Luglio 2024 - 12:20 Ugo Milano
Il lanciatore dell'Agenzia Spaziale Europea contiene anche molti componenti realizzati dall'industria italiana

C’è anche un po’ di Italia nel volo del lanciatore europeo Ariane 6 che partirà alle 20 di oggi, martedì 9 luglio. Si tratta del primo lancio dopo una pausa di un anno dal Centro spaziale di Kourou (Guyana Francese), ma è destinato a segnare anche un passo in avanti per la Space Economy europea. Il lanciatore Ariane 6 permette infatti di trasportare più carichi, rilasciandoli su orbite diverse. Il lancio di oggi è comunque un test, nel quale il lanciatore rilascerà i suoi carichi sulla stessa orbita, ma in tempi diversi: prima i 14 cubesat di proprietà di istituzioni di ricerca e aziende private, poi le due capsule di rientro, una di un’azienda privata e una di Ariane Group.

Il rientro in atmosfera e i prossimi lanci

Una volta rilasciati i carichi, Ariane 6 scenderà su un’orbita più bassa per rientrare nell’atmosfera e bruciare. Sia le capsule sia le parti dello stadio superiore del lanciatore resisteranno all’impatto e affronteranno un rientro controllato nell’Oceano Pacifico. «Il successo più grande sarebbe il rilascio in orbita di tutti i satelliti», ha detto ancora Toni Tolker-Nielsen, direttore del Trasporto spaziale dell’Esa (l’Agenzia spaziale europea). «Ma in questo volo», ha aggiunto, «anche il solo lancio sarà un successo». Per il lanciatore Ariana sono previsti altri 6 lanci nel 2025 e 8 nel 2026.

Il Made in Italy

Le missioni dei predecessori del nuovo lanciatore dell’Esa, ossia Ariane 4 e Ariane 5, erano all’89% istituzionali. Negli ultimi dieci anni, invece, è nato un mercato da centinaia di lanci di satelliti all’anno, su cui anche l’Esa ha messo gli occhi. All’interno del lanciatore Esa, realizzato da una squadra di lavoro di 13 Paesi e circa 600 aziende, ci sono poi molti componenti realizzati dall’industria italiana. Per esempio, la tecnologia additiva alla base del motore P120 di Vega è stata realizzata in Italia da Avio.

Il motore «Vinci»

Quanto al lancio di questa sera, la vera sfida è la riaccensione di Vinci, il motore progettato per accendersi più volte per rilasciare i satelliti e un’ultima volta per scendere verso l’atmosfera terrestre, bruciando nell’impatto al fine di ridurre l’inquinamento prodotto in orbita dai detriti spaziali. Il lancio di Ariane 6, insomma, sarà una sorta di grande test di ammissione alla nuova organizzazione delle attività spaziali.

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