Venti Paesi Ue si ribellano al viaggio di Orbán da Putin: «Condotta sleale, nessun mandato da parte nostra»
È passata poco più di una settimana da quando l’Ungheria ha preso il timone del Consiglio dell’Unione europea e a Bruxelles già cominciano a volare gli stracci. Il 1° luglio, il Paese guidato da Viktor Orbán ha inaugurato il suo semestre alla guida del Consiglio Ue. Un’opportunità che il primo ministro ungherese ha voluto sfruttare per fare due viaggi non concordati con gli altri leader europei: uno a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, l’altro a Pechino per incontrare il leader cinese Xi Jinping. In vista del Coreper di domani, mercoledì 10 luglio, una ventina di Stati Ue sono pronti a denunciare questi due viaggi. L’accusa rivolta a Orbán, a quanto si apprende, è quella di slealtà. «Come si concilia» il viaggio a Mosca, si chiede un diplomatico citato dall’Ansa, «con il principio di leale cooperazione?». Un’altra fonte anonima assicura che «la Polonia è scatenata», mentre altri governi intendono inviare un messaggio «chiaro» al governo ungherese.
La protesta di venti Paesi Ue
La questione di fondo sembra essere la seguente: Orbán si è recato in Russia e in Cina in qualità di premier ungherese oppure in virtù del suo ruolo di presidente del Consiglio Ue (e quindi a nome di tutta l’Unione europea)? Nei giorni scorsi, i principali vertici di Bruxelles hanno detto chiaramente che Orbán non ha ricevuto alcun mandato per fare visita a Putin e Xi Jinping. Un messaggio ribadito oggi anche da Eric Mamer, portavoce della Commissione europea. A chi gli chiedeva conto dello «scetticismo» verso il tentativo di mediazione del premier ungherese sul conflitto in Ucraina, Mamer ha risposto così: «La mediazione per definizione richiede due parti e nessuna delle due parti. Né l’Ucraina né la Russia gli ha chiesto di mediare». Per quanto riguarda il viaggio a Mosca, invece, il portavoce precisa che tra Bruxelles e Orbán non c’è stato «nessun contatto prima» e «nessuna spiegazione dopo».
In copertina: Viktor Orbán incontra Vladimir Putin al Cremlino, a Mosca, 5 luglio 2024 (EPA/Valeriy Sharifulin)
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