Russia, mandato di arresto per la vedova di Alexei Navalny: condannata a 2 mesi per estremismo

Yulia Navalnaya ha continuato il lavoro del marito, il dissidente politico morto in una colonia penale in Siberia, nonostante le sue organizzazioni siano state dichiarate fuorilegge

Yulia Navalnaya è stata condannata a due mesi di carcere in contumacia da un tribunale di Mosca con l’accusa di essere coinvolta con le attività di un gruppo estremista. La vedova del dissidente politico Alexei Navalny, morto in una colonia penale in Siberia lo scorso febbraio, si trova in esilio e sta portando avanti la battaglia del marito. Dal 2021, le organizzazioni fondate da Navalny sono state inserite nell’elenco dei gruppi estremisti. Per questo il tribunale ha spiccato un mandato d’arresto in cui il periodo di detenzione «viene calcolato dal momento dell’estradizione nel territorio della Federazione russa o dal momento della detenzione nel territorio della Federazione russa». Navalnaya è stata anche inserita nella lista dei ricercati internazionali perché «si è nascosta dalle autorità». Non è tardata la risposta della donna che ha chiamato in causa Putin stesso: «Vladimir Putin è un assassino e un criminale di guerra. Il suo posto è in prigione, e non da qualche parte all’Aja, in un’accogliente cella con Tv, ma in Russiam nella stessa colonia e nella stessa cella di 2 metri per 3 in cui ha ucciso Alexei».


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