Bolzano, giallo sulla morte dell’uomo fermato col taser dai Carabinieri. La droga, la chiamata al 112, il salto dalla finestra: cosa sappiamo

Una nottata convulsa, iniziata col consumo di alcol e stupefacenti, perseguita con un volo dalla finestra e finita con la morte dopo l’intervento dei carabinieri, anche con l’uso di un taser. La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta per accertare le cause esatte del decesso di un uomo morto la scorsa notte in Alto Adige a seguito di un malore. Stando alle prime ricostruzioni, nella notte tra il 9 e il 10 luglio l’uomo avrebbe chiamato il 112 in evidente stato di agitazione, segnalando la presenza di persone non meglio precisate al di fuori della sua stanza. Una volta arrivati sul posto insieme al personale sanitario, i carabinieri hanno tentato di entrare nell’appartamento ma l’uomo, in stato confusionario dovuto presumibilmente all’uso di alcool e stupefacenti secondo quanto riferisce l’Ansa. Il soggetto si è però rifiutato di aprire, dando in escandescenze. Poco dopo si è lanciato dalla finestra da un’altezza di circa 2 metri e mezzo. Nonostante la violenta caduta l’uomo si è poi rialzato. A quel punto avrebbe tentato di aggredire i carabinieri, che hanno reagito colpendolo con il taser. Dopo che l’uomo è stato immobilizzato sono intervenuti i sanitari per poter procedere alle cure. Dopo alcuni minuti però, secondo quanto ricostruiscono gli stessi carabinieri, il soggetto avrebbe accusato un malore. A quel punto il medico presente sul posto ha effettuato le manovre di rianimazione, ma l’uomo è stato colpito da un arresto cardio-circolatorio morendo dopo oltre un’ora. Nel corso della successiva perquisizione, si apprende, nell’appartamento dell’uomo deceduto i carabinieri hanno trovato alcune dosi di droga – probabilmente cocaina – ed alcolici vari ritenuti, verosimilmente, la causa del grave stato di agitazione dell’uomo. Ora la procura di Bolzano ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo nell’ambito di un procedimento penale aperto per il momento a carico di ignoti.

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