Daniela Santanchè deve versare 4,5 milioni di euro in Visibilia per scongiurare la liquidazione

La richiesta dell’amministratore giudiziario. E il rischio di fallimento. Mentre il 9 ottobre si decide per il rinvio a giudizio sul falso in bilancio

Daniela Santanchè deve versare 4,5 milioni di euro in Visibilia Editore per evitare il fallimento. E deve farlo entro due settimane. L’amministratore giudiziario dell’azienda Maurizio Irrera ha convocato per il 24 e 25 luglio l’assemblea degli azionisti e ha chiesto loro un aumento di capitale da 6,2 milioni. Ovvero 4,5 per l’azionista di maggioranza (la ministra del turismo e senatrice di Fratelli d’Italia) e 1,7 a quelli di minoranza. E intanto la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio di 17 ex amministratori, manager e sindaci, tra cui il compagno di Santanchè Dimitri Kunz,. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 3 ottobre. Intanto lei ha “girato” al tribunale la palazzina in cui viveva per ripianare i debiti dell’azienda.


L’aumento di capitale

Il Fatto Quotidiano spiega oggi che Irrera ha calcolato il fabbisogno finanziario di Visibilia Editore per tentare il risanamento. Il commissario ha svalutato il patrimonio, che oggi risulta negativo per 136 mila euro. E ha messo a bilancio perdite per 2,09 milioni. Secondo il piano industriale redatto da Grant Thornton Bernoni & Partners servono come minimo 4,5 milioni. Che, sommati alle perdite pregresse, danno la cifra di 6,2 milioni di euro chiesti come aumento di capitale. La parte che spetta ad Athena Pubblicità, nuovo nome di Visibilia Concessionaria, compete direttamente a Santanchè. E risulta incrementata rispetto al 29 febbraio scorso, quando la società era gestita ancora dai vecchi manager. Prima del commissariamento si prevedeva un aumento di capitale di un milione. La competenza di Athena era di 600 mila euro.


Liquidazione giudiziale

Se l’aumento di capitale non viene sottoscritto dai soci, l’alternativa è la liquidazione giudiziale. Con molti rischi legali per amministratori, manager e proprietà. Che intanto devono fronteggiare l’accusa di falso in bilancio. Gli inquirenti sostengono che la senatrice di Fratelli d’Italia assieme ad ex amministratori, consiglieri e sindaci di Visibilia Editore, tra il novembre 2014 e il dicembre 2021 avrebbe, con gli altri a vario titolo, «consapevolmente» esposto nei «bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022» fatti «materiali rilevanti non rispondenti al vero» per «un ingiusto profitto». Ovvero per non far emergere la crisi dell’azienda e la necessità di liquidità. Athena Pubblicità è controllata da Dani Immobiliare per il 75%. L’altro 25% è di Allevi srl, società di Paola Ferrari, moglie di Marco Debenedetti. Dani Immobiliare è di proprietà per il 95% della ministra e per il 5% del figlio Lorenzo Mazzaro.

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