Dal 304 di Rocafonda alla foto con Messi, fino al gol in semifinale a Euro 2024: chi è Lamine Yamal, stella 16enne della Spagna

È il giocatore più giovane ad aver mai segnato in un europeo di calcio ed è considerato un predestinato: la storia dell’attaccante del Barcellona

Sedici anni e 362 giorni. È quanto ha impiegato Lamine Yamal per segnare il suo primo gol a Euro 2024. È l’essere umano che ha impiegato di meno: con la rete del pareggio in semifinale contro la Francia è diventato il marcatore più giovane della fase finale nella storia degli Europei. Non un gol banale, ma un tiro a giro di sinistro sotto l’incrocio dei pali da fuori area dopo essersi liberato di Rabiot con un dribbling. Ma questo non deve stupire, la banalità non è un concetto che ha incrociato spesso la strada della stella spagnola. La sua storia parte da lontano, da una cittadina di provincia in Catalogna, da una famiglia modesta e da due genitori giovanissimi – il padre aveva 18 anni, ora ne ha 34. Eppure non erano poi così lontani: Yamal viene alla luce il 13 luglio 2007 a Esplugues de Llobregat, una manciata di metri dal Camp Nou. Lo stadio del Barcellona nel quale non così tanto tempo dopo inizierà a incantare pubblico e professionisti e che ora la società ha legato a sé fino al 2026 con una clausola da 1 miliardo di euro.


Il 304 e la foto con Messi

Yamal è nato da mamma Ebana, originaria della Guinea Equatoriale, e papà Mounir, del Marocco, dopo che entrambi i genitori sono emigrati giovanissimi dai loro Paesi verso la Spagna in cerca di una vita migliore. E hanno messo le radici a Rocafonda, 30 chilometri a est di Barcellona. Un quartiere povero, difficile, periferico, che il partito di estrema destra Vox ha definito «un letamaio multiculturale». Dall’archivio di El Mundo spunta anche un video dello scorso anno in cui Mounir attacca proprio un banchetto di Vox, fermato poi dalla polizia. Un luogo al quale Yamal, che dal 2014 ha iniziato a vestire la maglia dei blaugrana percorrendo tutte le tappe della cantera de La Masia, è ancora legatissimo. E non è un caso quel gesto strano che fa dopo ogni gol. Mostra il dorso delle mani incrociate tra loro, tre dita allungate con la sinistra, quattro con la destra, e il segno dell’ok in bella mostra. A formare 3-0-4, le ultime cifre del codice postale di Rocafonda, il barrio del Matarò che ha visto tirare i suoi primi calci al pallone. E che continua a seguirne le avventure con la maglia del Barcellona e ora della Spagna.


Che fosse un predestinato si poteva però intuirlo già pochi mesi dopo la sua nascita. In pieno Europeo infatti l’orgogliosissimo papà Mounir ha condiviso una foto che ha dell’incredibile. C’è Lionel Messi che fa il bagnetto a un bambino, Mounir assicura che quello sia suo figlio e scrive: «L’inizio di due leggende». Una versione che ha poi confermato a The Athletic anche il fotografo di quello shooting, Joan Monfort. Era il 2007, Lamine aveva 6 mesi e Messi 20, il bimbo era stato selezionato per essere uno dei protagonisti di una campagna a sostegno di Unicef con la star argentina. Una foto che a distanza di poco più di 16 anni ha fatto impazzire i già tantissimi fan del talento di Rocafonda.

Troppo giovane per giocare?

Considerata la perla più preziosa della Masia, Yamal si è messo subito in mostra nella cantera. Nel 2022 Xavi lo ha notato tra i campioncini delle giovanili e lo ha portato in prima squadra per alcuni allenamenti. Il 29 aprile 2023 è diventato il giocatore più giovane a debuttare in prima squadra con il Barca, sostituendo Gavi all’83esimo. Il 20 agosto 2023, poco più che 16enne, è diventato il più giovane titolare dei blaugrana nella storia della Liga. Ottobre 2023, nuovo record: diventa il più giovane titolare nella storia della Champions League. Un mese prima era diventato anche il più giovane esordiente e il marcatore più precoce nella storia della nazionale spagnola. In Germania ha stabilito il nuovo record per il calciatore più “piccolo” che abbia mai disputato una partita del torneo, fino al gol più “giovane” segnato in semifinale. Certo con l’età così bassa ci sono anche delle controindicazioni. Non la gestione e l’interpretazione delle varie fasi di gioco, in questo sembra già un calciatore maturo. Ma la Bild ha evidenziato un problema con la legge che regola il lavoro minorile. Yamal – 17 anni il 13 luglio alla vigilia della finale -, per le norme in vigore in Germania sarebbe troppo giovane per giocare dopo le 23. Pena una multa di 30mila euro, che la Roja sarà ben contenta di pagare pur di non privarsi del suo campione in finale (sempre che venga veramente comminata).

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