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La storia di Maria Rita D’Amico che diventa insegnante di ruolo a 65 anni, dopo 26 anni d’attesa

10 Luglio 2024 - 22:49 Redazione
Il racconto della donna a Il Messaggero: «Ho coronato il mio sogno. Posso affermare con grande sicurezza che in fondo al tunnel c'è sempre la luce»

Lei si chiama Maria Rita D’Amico ed è diventata insegnante di ruolo alla scuola dell’infanzia. Detto così sembrerebbe normale se D’Amico avesse davanti a sé decenni di insegnamento ma invece è paradossale. Perché la donn, oggi 65enne, ha aspettato 26 anni per diventarlo. La sua storia la racconta il Messaggero. D’Amico, diplomata nel 1997 ha da sempre inseguito il sogno di insegnare in una scuola d’infanzia. Ha subito cominciato a lavorare in un asilo, mentre si laureava in Psicologia. Poi, spiega il quotidiano, apre una sua struttura a Ferentino, la sua cittadina. «Ma il mio sogno era sempre l’insegnamento – racconta alla testata – Così nel 1998 ho partecipato al concorso per entrare in graduatoria. Da quel giorno sono passati 26 lunghi ed interminabili anni. Purtroppo da allora, salvo supplenze per brevi periodi, non ho mai avuto la chiamata dalla scuola pubblica. Ho continuato a collaborare nel privato che mi permetteva di restare in graduatoria ed acquisire più punteggio. Ma la mancata chiamata mi ha portato a svolgere altri lavori e ad occuparmi da sempre del sociale. Sono diventata anche la referente regionale delle Politiche Sociali della AICS Lazio occupandomi quindi anche di sport mentre cinque anni fa sono diventata consigliera delle Camere di Commercio di Latina e Frosinone».

«Dopo un anno di prova ho coronato il mio sogno»

Poi l’anno scorso la chiamano all’istituto Comprensivo di Guarcino, proprio per l’infanzia. La chiamata che aspettava da una vita. «Ho superato l’anno di prova e da settembre sarò finalmente e definitivamente di ruolo sempre a Guarcino. Ho coronato il mio sogno. Posso affermare con grande sicurezza che in fondo al tunnel c’è sempre la luce. L’importante è non perderla mai di vista. La più grande soddisfazione è stata quella alla fine dell’anno scolastico di aver ricevuto i complimenti della dirigente scolastica e delle colleghe per i miei progetti a favore dei bambini e della scuola. L’esperienza maturata in tanti anni nel sociale mi ha imparato molto ed insegnare a 65 anni tra tante colleghe più giovani mi stimola e mi rende molto felice. Essere tutti i giorni a contatto con i bambini è meraviglioso. Uno loro sorriso, un loro sguardo può veramente significare tanto», racconta.

(foto copertina immagine di repertorio. Foto di rivage su Unsplash)

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