Ciro Grillo si è laureato in Giurisprudenza: tesi in procedura penale da 110 e lode. «Ora sceglierà se fare l’avvocato o il magistrato»
A forza di passare da un consulto con un avvocato a un’udienza – per il processo che lo vede accusato di stupro di gruppo ai danni di una turista italo-norvegese nel 2019 – alla fine Ciro Grillo s’è appassionato alla materia: giurisprudenza, s’intende. È a quegli studi che si è dedicato in questi anni, di tormenti per lui così come per gli altri tre amici accusati della violenza – Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Un percorso di studi che lo ha aiutato a concentrarsi su altro e a stare meglio, secondo la madre del 23enne e moglie di Beppe Grillo. Ieri quel percorso è arrivato al termine, con la laurea del giovane all’Università di Genova. Tesi nell’ambito della procedura penale, riporta questa mattina l’edizione locale di Repubblica, preparata col professore e avvocato Mitja Gialuz. Discussione impeccabile, così come l’intero percorso di studi, se è vero che Ciro Grillo ieri è uscito dalla facoltà di Giurisprudenza con la corona d’alloro in testa e un rotondo 110 e lode. Ad assistere all’ultimo atto universitario del 23enne c’erano anche i genitori, il fondatore del Movimento 5 stelle e la moglie di origine iraniana. A festeggiare alla fine della densa mattinata in un bar non lontano dalla facoltà, però, solo gli amici.
Le scelte di carriera del 23enne
E ora, che farà Grillo jr.? Sembra che il giovane negli ultimi tempi abbia già messo un piede nel mondo del lavoro in campo giuridico affiancando come stagista Andrea Vernazza, l’avvocato che lo difende nel processo per stupro di gruppo insieme al cugino Enrico Grillo. Una palestra di avvocatura che ora il 23enne genovese potrebbe proseguire in vista del conseguimento del titolo. «Ciro mi chiede ed è interessato dei processi che seguo», confidava di recente Vernazza. Anche se, come tanti neolaureati dello stesso percorso, Grillo jr. non escluderebbe al momento neppure la pista del concorso per entrare invece in magistratura. «Non ha ancora deciso se vuole intraprendere l’una o l’altra strada», secondo il cugino-avvocato.
Il processo a Tempio Pausania e l’accusa di stupro di gruppo
Quel che è certo è che di udienze, testimonianze e sentenze il giovane sentirà ancora parlare in qualità di imputato: la prossima settimana è in programma a Tempio Pausania – dove si svolge il processo per i fatti di cinque anni fa – la prosecuzione dell’esame a carico di Francesco Corsiglia. Mentre lo stesso Grillo e gli altri due amici dovrebbero rilasciare presto nuove dichiarazioni spontanee. La notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, dopo una serata in discoteca e molto alcol, i quattro amici rincasarono con una ragazza italo-norvegese 19enne all’epoca dei fatti. Lei sostiene di essere stata spinta a bere ulteriormente, poi stuprata in gruppo. I legali dei quattro amici sostengono che la ragazza fosse consenziente. La disputa si gioca in parte anche attorno a un video in cui sono stati ripresi i momenti chiave del rapporto di quella notte di cinque estati fa, già mostrato e discusso in aula due volte – lo scorso gennaio, poi di nuovo a giugno.
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