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Covid, nuovi contagi per colpa della variante KP.3: cos’è e che sintomi ha l’ultima mutazione del virus

11 Luglio 2024 - 13:42 Redazione
La KP.3 si distingue per essere altamente contagiosa e molto simile alla JN.1

Le temperature si alzano e inizia ufficialmente la stagione delle ferie, anche se molti italiani stanno rimanendo bloccati a casa per colpa di un nuovo picco nei casi di Covid. La causa risiede in una nuova variante del virus, la KP.3 nello specifico: come spiega il Messaggero, fa parte di un trio noto come varianti Flirt, e ha superato la sua predecessora KP.2 come ceppo Covid più comune sia in America, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che, in un secondo momento, in Europa. William Schaffner, MD, specialista in malattie infettive e professore alla Vanderbilt University School of Medicine, ha spiegato che la KP.3 è «una sorta di nipote di Omicron». Il virus infatti continua a evolversi, e con lui le sue varianti.

Cos’è la KP.3

La KP.3 si distingue per essere altamente contagiosa e molto simile alla JN.1 nella misura in cui, spiega ancora Schaffner, «presentano solo pochi cambiamenti tra loro nella proteina spike, che è ciò che Sars-Cov2 utilizza per agganciarsi alle tue cellule e infettarti». I sintomi sono ormai conosciuti: si va dalla febbre ai brividi, passando per tosse, difficoltà respiratorie, fatica, dolori muscolari o corporei, mal di testa, perdita di gusto o olfatto, mal di gola, congestione, nausea, vomito e diarrea. La fase acuta ha durata variabile, che va da pochi giorni a una settimana, sebbene effetti collaterali (come stanchezza o malessere) possono perdurare anche oltre.

I rimedi

Per combattere l’infezione, dovrebbero bastare i farmaci antivirali esistenti. Ovvero quelli da banco, comuni, come paracetamolo o ibuprofene. Nel caso in cui sia concreto il pericolo di sviluppare una malattia più grave, potrebbe essere utile ricorrere (dietro prescrizione) a farmaci come Paxlovid, Veklury e Lagevrio. Ma l’assunzione dev’essere indicata dal medico di base, e iniziare entro 5 o 7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. Un altro modo per combattere il Coronavirus resta quello della prevenzione, attraverso le vaccinazioni, che possono aiutare a evitare lo sviluppo di una forma più grave di malattia. Gli aggiornamenti per il vaccino anti-Covid che dovrebbero arrivare in autunno saranno ulteriormente più efficaci contro le nuove varianti. Oltre a ciò, si raccomanda di evitare attività affollate al chiuso, o – se non è possibile – di rispolverare la mascherina. Anche lavare le mani regolarmente può aiutare.

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