Arrestato Giacomo Bozzoli, finisce la fuga dopo 10 giorni di latitanza
È stato preso Giacomo Bozzoli, latitante da 10 giorni e condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio. L’imprenditore è stato fermato dai carabinieri a Soiano del Lago, in provincia di Brescia. Bozzoli è stato rintracciato nella sua villa sulla riva bresciana del Garda. L’uomo era nascosto nella sua camera da letto. I carabinieri avevano riempito la casa di cimici. Quando si sono accorti di movimenti sospetti, sono entrati nell’abitazione e lo hanno trovato. Non si trova intanto la Maserati Levante, con cui sarebbe scappato nei giorni scorsi. Ed è ancora da chiarire come il 39enne sia riuscito a tornare in Italia.
Le ricerche
La caccia a Bozzoli era iniziata agli inizi di luglio, dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna per l’omicidio dello zio Mario, ucciso la notte dell’8 ottobre 2015. L’omicidio era avvenuto nella fonderia di famiglia a Macherno, con la complicità di due operai, che avrebbero fatto sparire il corpo della vittima in un forno dell’azienda. Uno dei due operai si era tolto la vita pochi giorni dopo la morte dell’imprenditore. Bozzoli è stato rintracciato nella propria villa di Soiano. La Procura di Brescia ha fatto sapere che i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione alle 17:45 di oggi a seguito della sentenza di condanna definitiva all’ergastolo, decisa dalle corti d’assise di Brescia di primo e secondo grado.
Dove è stato Bozzoli
Da 10 giorni Bozzoli era ricercato con un mandato di arresto europeo. Ma il 39enne si sarebbe dato alla fuga con la moglie e il figlio circa 8 giorni prima della sentenza della Cassazione. Con la famiglia sarebbe stato in Spagna, dove è stato riconosciuto in un hotel dalle immagini della videosorveglianza. In precedenza avrebbe fatto tappa in Costa Azzurra, per poi dirigersi all’acquario di Valencia e quindi a Marbella. Lì Bozzoli ha salutato la moglie e il figlio e ha proseguito la sua fuga da solo. Fino a oggi, gli investigatori avevano seguito diverse piste: tramite la sala operativa internazionale dell’Interpol e della Criminalpol, stavano ampliando le ricerche anche in Sud America e nelle Isole di Capo Verde. Si ipotizzava che il 39enne potesse aver acquistato documenti falsi per poi imbarcarsi su un mercantile diretto verso un Paese senza accordi di estradizione. Tuttavia, Bozzoli ha ascoltato gli appelli dei familiari, in particolare del padre Adelio, che lo esortavano a costituirsi. Resta ancora da chiarire quando e come sia tornato nella casa di famiglia.
Il figlio di 9 anni conferma la versione della madre
Nelle scorse ore, era stato ascoltato il figlio di Giacomo Bozzoli, che ha appena 9 anni, e che era con i genitori fino al primo luglio quando il padre è scappato dopo la condanna. Secondo quanto ricostruito, il bambino, ascoltato in audizione protetta, ha sostanzialmente confermato la versione della madre riguardo al viaggio in Spagna: prima una tappa in Costa Azzurra, poi la visita all’acquario di Valencia e infine l’arrivo a Marbella, dove il padre lo avrebbe salutato per proseguire la fuga da solo.
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