Da senzatetto a consulente del principe William, la storia di Sabrina Cohen-Hatton

Ha vissuto per strada quando aveva 15 anni, poi è riuscita a trovare un lavoro e ora ha una famiglia e un ruolo di rilievo nella London Fire Brigade

La morte del padre, i problemi familiari, la vita in strada. I rifiuti e le porte chiuse in faccia. La forza di tirarsi fuori da una situazione complicata e che lentamente, nonostante le difficoltà, migliora. Poi un lavoro, una casa, un dottorato di ricerca, una famiglia e la promozione a capo dei vigili del fuoco. Fino alla collaborazione con il principe William per capire come poter essere d’aiuto a chi vive il disagio di una vita ai margini. È la storia di Sabrina Cohen-Hatton, 40 anni, che a un anno dalla nascita di Homeward, il progetto voluto dal principe del Galles per offrire una nuova opportunità a chi si ritrova a vivere per strada e vuole cambiare vita.


«Ho creato Homewards perché volevo che guardassimo il problema dei senzatetto attraverso una lente diversa», ha detto da Londra l’erede al trono durante l’evento per festeggiare le attività del gruppo. Cohen-Hatton è tra le persone che collaborano al progetto, per venire incontro alle esigenze di chi si trova nelle stesse condizioni che lei stessa ha provato sulla sua pelle.


A Newport, nel Galles del Sud, Sabrina Cohen-Hatton ha vissuto tra i 15 e i 16 anni per strada, dopo la morte del padre e i numerosi problemi a casa. A fornirle una via d’uscita è stato il progetto Big Issue, il giornale di strada venduto da persone senza fissa dimora che le ha permesso di mettere da parte un po’ di soldi. Poi, dopo tanti rifiuti, l’ingresso nel corpo dei vigili del fuoco, la scalata fino a diventare capo dipartimento in West Sussex e ricoprire ruoli di comando anche nella London Fire Brigade come Chief Fire Officer.

«Ora sono seduta davanti a voi con un lavoro, una casa, una famiglia e un dottorato di ricerca», ha raccontato Sabrina alla Bbc. E poi l’incontro con la fondazione della Royal Family, e la possibilità di diventare un consigliere privilegiato del principe sui progetti di Homewards. «Ha mostrato molta empatia», ha aggiunto Cohen-Hatton, spiegando che la sua sensibilità riflette il trauma della morte della madre Diana quando era bambino. «Qualche anno fa non avrei neanche parlato della mia passata esperienza, per la vergogna che provavo, ora grazie a Homewards ho trovato la mia voce per attirare l’attenzione su questo tema», ha scritto sui social al termine della cerimonia.

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