«Mi ha costretta a baciarlo per le scale»: ma per il giudice non è violenza sessuale
Un cittadino torinese di 50 anni è stato assolto dall’accusa di aver abusato di una ragazzina di 15 anni. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero l’uomo nel settembre 2020 l’aveva costretta a baciarlo con la forza mentre si trovavano sulle scale del loro condominio. Non c’erano testimoni né telecamere a riprendere la scena. E soprattutto, la giovane che lo accusava vive una situazione di fragilità. Fatta di ricoveri in comunità e disturbi di personalità importanti. La ragazza è stata valutata come capace di testimoniare dal tribunale. Ma soffrirebbe di manie di persecuzione con dispercezione della realtà. Per questo alla fine il dubbio ha prevalso e l’uomo è stato assolto.
L’inchiesta
La storia la racconta l’edizione torinese di Repubblica. La ragazzina non aveva sporto denuncia nei confronti del vicino di casa. Ma aveva raccontato tutto a sua madre, che non aveva preso provvedimenti. Poi, mentre era ricoverata per la sua situazione psichica, aveva ribadito il racconto ai medici e alla sorella. E così è partita l’inchiesta. Secondo la versione della 15enne il 50anne «con violenza consistita in un’azione subdola e repentina tale da prevenire ogni manifestazione di dissenso» l’avrebbe «bloccata ai fianchi contro un muro, baciandola sulla bocca e costringendola a subire atti sessuali». Poi le avrebbe «chiesto di andare a casa sua perché non c’era nessuno». Lei si sarebbe allontanata ma lui l’avrebbe seguita, «riavvicinandosi per baciarla di nuovo, senza riuscirci perché lei si spostava». In un giorno imprecisato di settembre 2020, di pomeriggio, forse.
L’assoluzione
La pubblica ministera Valeria Sottosanti aveva chiesto una condanna a tre anni e mezzo di carcere. Il tribunale ha scelto l’assoluzione. Lui, interrogato in aula, ha negato tutto: «Non ho fatto e non avrei mai fatto una cosa del genere». La sua ex moglie lo ha descritto come un bravo padre, senza mai una segnalazione o un problema.