«L’Ultimo Spritz», il quadro di Da Vinci in chiave alcolica offende i religiosi: «È blasfemo»
Stando ai luoghi comuni, il Veneto non rientra certo tra le Regioni che più si scandalizzano per la blasfemia. Ma c’è un limite a tutto. E una borsa di tela che ripropone l’ultima cena di Gesù in chiave alcolica sembra averlo superato. La tavola imbandita arricchita del tipico cocktail veneziano, stampata sulle borse e le magliette prodotte da Jhk per la collezione Ocean, e ricomparse in Calle San Canciano all’esterno di un negozio di articoli per turisti, ha infatti presto dato vita alle polemiche. Non è la prima volta: un episodio simile accadde già un anno fa. «Speriamo che anche questa volta, come già accaduto lo scorso anno, questi prodotti irrispettosi vengano ritirati – auspica Claudio Turina, missionario laico, secondo quanto riporta il Gazzettino – perché offendono la nostra religione. Ai musulmani farebbe piacere vedere Maometto bere spritz? Non credo proprio».
L’autore ignoto
Non è chiaro, scrive ancora il Gazzettino, se i prodotti in circolazione siano coriacei residui dell’estate scorsa o se la lezione non sia stata proprio imparata. E qualcuno abbia pensato bene di riproporre ex novo la controversa immagine dall’autore ignoto. Roberto Panciera, dell’Ascom, ha infatti spiegato: «È difficile risalire alle aziende, figurarsi a chi progetta i disegni. Spesso questi prodotti provengono da fabbriche all’ingrosso, che ne producono in quantità industriale. Nel commercio si sta affermando una sorta di “mea libera tutti” per quanto riguarda i prodotti in commercio, tutti si sentono in diritto di commercializzare qualunque cosa ed è difficile per la polizia locale effettuare i dovuti controlli».
Difficili controlli
E ancora: «Diciamo che a Venezia, al momento, ci sono problemi più urgenti che i vigili sono chiamati a risolvere; la questione dei plateatici, ad esempio, o quella della “movida molesta”. Dovrebbe stare al buon gusto di chi espone e mette in commercio certa merce interrogarsi se sia il caso di farlo». Giacomo Sardegna, commerciante dell’area Marciana, spiega quanto sia difficile controllare le merci in vendita: «I chioschi nell’area Marciana non possono vendere articoli da stadio, come le magliette, né altri oggettivamente di cattivo gusto. Ma non tutti i gestori di chioschi a Venezia sono soggetti alle stesse regole; noi le rispettiamo, ma non posso garantire lo stesso per gli altri». Un anno fa, l’assessore Costalonga aveva minimizzato la questione dell’Ultimo Spritz sulle borse di tela: «Anche se l’immagine non mi piace, non ci monterei un caso». Si era invece mostrato più draconiano verso i grembiuli di dubbio gusto raffiguranti il David di Donatello. «Sono vietati e passibili di sequestro», aveva sentenziato intransigente.
Foto copertina: Il Gazzettino
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