Morgan contro Selvaggia Lucarelli: «Violenza contro di me, l’ho denunciata». Lei lo gela: «Annunci da anni, mai arrivato nulla»

Il cantautore accusa la firma del Fatto quotidiano di aver scatenato contro di lui un «popolo furioso che inneggia al rogo»

Marco Castoldi in arte Morgan ha nuovamente impugnato i social per aggiornare il pubblico sugli sviluppi della bufera mediatica in cui è finito. Dopo che il processo a suo carico per stalking e diffamazione nei confronti di Angelica Schiatti è diventato di dominio pubblico, Castoldi ha annunciato che ha sporto denuncia contro Selvaggia Lucarelli, che ha raccontato la vicenda con dovizia di particolari in un articolo sul Fatto Quotidiano. Morgan ha spiegato di aver denunciato la giornalista «per aver costruito violenza di massa contro l’essere umano che sono io». Nell’annunciare la querela, Morgan avrebbe usato una foto che si riferisce a una strada vicina alla casa di Schiatti, come lei stessa ha scritto sui social.


L’accusa di revenge porn

Morgan contesta soprattutto l’accusa che sui social gli viene fatta dopo l’articolo di Selvaggia Lucarelli: «Io non sono incriminato di revenge porn ma di questo oggi vengo accusato da un popolo furioso che inneggia al rogo. Selvaggia Lucarelli ha diverse condanne a differenza mia, che non ne ho. Risponderà anche stavolta in tribunale della sua incitazione all’odio. Buona giornata». Selvaggia Lucarelli, d’altro canto, ha pubblicato una stories su Instagram in cui ha ribattuto: «Comunque sono anni che questo disperato annuncia di avermi denunciato perché i giornali riprendano le sue balle. Ovviamente mai arrivata alcuna denuncia, lo fa perché i giornali facciano da megafono».


Lo sfogo

L’ex Bluvertigo si era già lasciato andare a uno sfogo pubblicato sui social a notte fonda, scrivendo: «Oggi piacciono i mostri, se il mostro fossi io vi piacerei. Io non vi piaccio perché gli angeli non piacciono ai mostri». I commenti al post (che proseguiva stilando le presunte caratteristiche sia degli angeli che dei mostri) sono stati chiusi. Non una parola sugli elementi di prova mostrati al processo per stalking e diffamazione. 

Il processo di Morgan

La storia di Morgan e Angelica Schiatti sarebbe durata solo pochi mesi. Ma avrebbe avuto strascichi pesanti e prolungati nel tempo. Il cantautore, come dimostrato dal materiale raccolto da Lucarelli, ha ripetutamente minacciato lei, la sua famiglia e il suo compagno. Ovvero Calcutta, tra i primi a schierarsi apertamente sulla questione dopo l’uscita dell’articolo sul Fatto Quotidiano (prima che intervenissero diversi colleghi nel mondo della musica a dimostrare il loro supporto). Morgan, per giunta, ha inviato (e poi cancellato) dei nudi di Schiatti in un gruppo Telegram chiamato InArteMorgan. E ha pagato due persone per pedinare lei ed Edoardo D’Erme (il nome di Calcutta).

Schiatti sotto codice rosso

Nei confronti di Schiatti è stato attivato il codice rosso, ma nessun divieto di avvicinamento cautelare è stato emesso nei confronti di Morgan, che a un certo punto ha anche affittato una casa vicino alla sua. La denuncia è datata 2020, la prossima udienza si svolgerà a settembre 2024. I legali di Castoldi, Rossella Gallo e Leonardo Cammarata, in una nota hanno precisato: «Nessun altro tipo di reato di revenge porn o maltrattamenti è contestato, e tantomeno asserite condotte successive al settembre 2021. È evidente che (…) l’obiettivo della recente onda mediatica è oggi il Giudice del processo, ‘reo’ di avere fissato una udienza per verificare la possibilità prevista dalla legge di trovare un accordo tra le parti rispetto a reati procedibili a querela di parte». Il riferimento è alla somma di 15mila euro che avrebbero offerto alla controparte per chiudere il contenzioso. Ma che sarebbe stata rifiutata.

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