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L’urlo di Vannacci contro Marine Le Pen: «I Patrioti mi hanno votato, no ai veti»

12 Luglio 2024 - 06:19 Alba Romano
roberto vannacci marine le pen patrioti
roberto vannacci marine le pen patrioti
Il generale all'attacco anche di Meloni: voterà von der Leyen? Sarà una sua scelta

Il generale Roberto Vannacci è diventato vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa. Ma il Rassemblement National non ha gradito. E il partito di Marine Le Pen si è fatto sentire con Jean-Philippe Tanguy, vicecoordinatore della campagna elettorale di Le Pen alle Presidenziali del 2022 e con Laurent Jacobelli, già portavoce del Rn e oggi deputato. Entrambi hanno chiesto un passo indietro al generale e a Matteo Salvini. Mentre anche Jordan Bardella ha criticato le posizioni del generale. Lui, però, non ha nessuna intenzione di mollare. E in un’intervista a Repubblica va all’attacco: «Non mi risulta che il Rassemblement national possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta».

Le accuse e il generale

Vannacci sostiene che «l’elezione dei vicepresidenti è avvenuta all’unanimità, quindi mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio. Non vorrei che, come al solito, fosse un’amplificazione di una stampa faziosa e di sinistra. D’altra parte anche in Italia ed anche per Repubblica, nonostante le plurime archiviazioni della giustizia italiana, vengo descritto come un razzista misogino e chi più ne ha più ne metta. Tutte accuse infondate, hanno stabilito i giudici, ma fosse per Repubblica dovrei essere in galera. Liberation è l’equivalente del Fatto quotidiano in Francia…non le fa venire in mente niente?». E sostiene che non appena incontrerà i rappresentanti di Rn «potrò evidenziare la realtà delle cose, che esula da quanto rappresentato da giornali faziosi di sinistra».

L’Europa, von der Leyen e Meloni

Vannacci spiega poi perché la Lega non voterà la presidente della Commissione Europea: «L’Europa di von der Leyen ci ha ridotti nella situazione in cui siamo: meno sicurezza, più immigrazione incontrollata, due guerre alle porte dell’Europa, più criminalità, meno sviluppo, direttive liberticide in nome del Green deal che significa solo tasse per i cittadini. E guai a dire Buon Natale. Perché dovremmo votarla? Noi vogliamo una Europa dei popoli e delle nazioni sovrane, non l’Europa della von der Leyen che è delle banche».

L’iscrizione alla Lega

E alla domanda sul sostegno del governo italiano replica così: «Se Meloni voterà Von der Leyen prenderemo atto della sua volontà di schierarsi con chi ci ha ridotto in questa situazione insostenibile. Sarà una sua scelta». Infine, sull’iscrizione alla Lega: «È possibile, anche in base al futuro che la Lega vorrà costruirsi. Io sono un combattente e se si tratta di pugnare per un futuro migliore basato su più sicurezza, più tradizioni, più identità, più ricchezza e più sovranità ci sono. Sono pronto a trasformare quest’onda di 560mila voti delle Europee in uno tsunami».

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