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I genitori che spendono i soldi per la figlia malata in videogiochi, viaggi e francobolli

12 Luglio 2024 - 06:42 Alba Romano
genitori figlia malata soldi videogiochi vercelli
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La vittima è un'associazione della Valsesia. La bambina è affetta da una patologia rara

Una coppia di Vercelli ha speso i soldi per la figlia malata in viaggi e videogiochi. La truffa da 200 mila euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza. I responsabili del raggiro hanno usato i soldi delle donazioni per le cure mediche della bambina per pagarsi viaggi, abbonamenti a pay-tv e per inviare denaro in America Latina. La vittima è un’associazione filantropica della Valsesia. Tra gli indagati, oltre ai genitori, anche una terza persona. La figlia, racconta oggi Il Messaggero, è affetta da una patologia rara. Le fiamme gialle hanno sequestrato 128 mila euro. A emettere il provvedimento la sostituta procuratrice Mariagiovanna Compare, dopo la denuncia querela della Onlus.

I genitori indagati

La Gdf ha effettuato controlli anche in ospedali pediatrici in Liguria, Lombardia e Toscana. E hanno scoperto fatture e ricevute falsificate dai tre indagati. Tra queste, quella di un luminare spagnolo con studio in Italia. Oltre a ricevute di viaggi all’estero in strutture sanitarie. Gli investigatori hanno anche recuperato conversazioni su WhatsApp cancellate che facevano riferimento al denaro elargito dalla Onlus da ripartire tra gli indagati, alle fatture da far preparare all’occorrenza, alle modifiche di documenti fiscali e alla distrazione delle somme. Passati al setaccio anche i flussi dei conti bancari e le memorie di smartphone e computer degli indagati. L’Onlus coinvolta nella raccolta fondi aveva specificato più volte alla famiglia che i beni e servizi acquistati dovessero essere finalizzati alla cura della piccola.

Il raggiro

Il terzo indagato è la persona che muoveva il denaro per conto dei genitori. Mentre è al vaglio la posizione di un medico spagnolo che potrebbe aver emesso fatture false per giustificare le spese dei genitori. I soldi sono stati destinati anche all’acquisto di prodotti di numismatica, di filatelia e altri beni voluttuari. Altre somme di denaro sono state girate a parenti e amici che vivono in America Latina.

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