Strage via D’Amelio, nel libro del pm Principato il racconto degli ultimi istanti di Borsellino: «L’ho visto senza braccia e senza gambe»

Diversi i dettagli raccontati dalla magistrata durante la presentazione del suo libro, “Siciliana”, a Radicofani

«Ho visto Paolo Borsellino quel pomeriggio dell’attentato. Era ancora lì al campanello di casa di sua madre». Inizia così il racconto davvero crudo fatto dal pm Teresa Principato, presentando il suo libro Siciliana, intervistata da Silvia Grassi a La Posta letteraria di Radicofani. «Paolo era ancora lì quando sono arrivata. Non aveva più le braccia. Non aveva più le gambe. Ma conservava il viso con quei suoi baffettini». La Principato – moglie dell’ex magistrato Roberto Scarpinato, attualmente senatore del Movimento 5 stelle – ricostruisce anche la vicenda della famosa borsa da lavoro di Borsellino con all’interno la sua agenda rossa scomparsa. Secondo la Principato quella borsa «era in mano al collega pm Giuseppe Ayala e a un altro inquirente». Ma quando qualche giorno dopo «è stata restituita alla famiglia dentro non c’era più nulla. Né l’agenda rossa né i fascicoli di lavoro». La Principato racconta che quel giorno c’erano state due perquisizioni immediate allo studio e all’abitazione di Borsellino «evidentemente alla ricerca dell’agenda rossa». Ma «nessuno ha mai poi veramente indagato». Secondo la Principato ci sono altri misteri: «Tutti sapevano che ogni domenica Paolo Borsellino andava a trovare la madre. Eppure nessuno ha messo il divieto di sosta per lì sotto. E così è stato possibile del parcheggiare lì l’auto con l’esplosivo».


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