Attentato a Trump, la rivelazione dall’analisi forense: «Usate tre armi diverse nell’attacco»

La direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, è stata convocata dal Congresso americano per un’audizione, dopo le polemiche per le falle nella sicurezza dell’ex presidente Usa

Sarebbe stata più di un’arma a sparare contro Donald Trump durante il comizio di Butler in Pennsylvania, in cui è rimasto ferito a un oreccho. A svelare il dettaglio è l’analisi forense svolta da due esperti del National Center for Media Forensics dell’Università del Colorado a Denver. Come riporta la Cnn, secondo Catalin Grigoras e Cole Whitecotton i colpi contro l’ex presidente Usa sarebbero partiti da tre diverse armi. Le analisi rivelano che i primi tre colpi potrebbero essere compatibili con una presunta arma A, i successivi cinque con una presunta arma B, e l’ultimo «impulso acustico» con una possibile arma C. Robert Maher, esperto forense, ha confermato attraverso le analisi audio che l’aggressore si trovava a una distanza di 120-150 metri dal podio al momento degli spari. Dopo i colpi partiti dal fucile di Thomas Metthew Crooks, i cecchini della sicurezza sono intervenuti e hanno sparato uccidendo il 20enne. I colpi delle analisi forensi quindi si riferirebbero al fuoco di reazione degli addetti alla sicurezza, sotto accusa per l’intervento tardivo.


L’indagine sul Secret Service

Nel frattempo, il Congresso americano ha avviato un’indagine sulle presunte responsabilità del Secret Service, incaricato della sicurezza del presidente in carica, degli ex presidenti e delle loro famiglie. Le dinamiche dell’accaduto hanno, infatti, sollevato preoccupazioni bipartisan sui protocolli di sicurezza adottati. La Commissione Controllo della Camera, presieduta da James Comer, ha convocato la direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, per un’audizione nei prossimi giorni. Anche il presidente della Commissione per la sicurezza interna della Camera, Mark Green, ha richiesto documenti dettagliati e un briefing sulle misure di sicurezza implementate durante il comizio di Trump a Butler, evidenziando «gravi preoccupazioni» per l’episodio in cui l’assalitore è riuscito a posizionarsi su un tetto con Trump nella linea di tiro.


Chi è Kimberly Cheatle

Kimberly Cheatle ha assunto la direzione del Secret Service nel 2022 e ha dedicato quasi trent’anni alla sua carriera nell’agenzia, spinta anche da vicende personali che hanno rafforzato il suo desiderio di appartenenza al settore. Il fratello di Cheatle, morto prematuramente in un incidente stradale, aveva l’ambizione di diventare poliziotto. In un’intervista passata, Cheatle aveva rivelato come questa tragedia fosse diventata una fonte di ispirazione per la sua carriera. Tuttavia, la dinamica dell’attentato ora solleva numerosi interrogativi su presunte falle di prevenzione e gestione.

Cheatle respinge le accuse: «Abbiamo agito rapidamente»

In un comunicato, arriva la prima presa di posizione di della direttrice Cheatle, in cui dichiara che gli agenti del Secret Service hanno «agito rapidamente» durante il comizio. A seguire, fa le sue condoglianze alla famiglia di Corey Comperatore ucciso a Butler e torna a garantire sul piano di sicurezza e prevenzione per la convention repubblicana. «Comprendiamo l’importanza della revisione indipendente annunciata ieri dal Presidente Biden e parteciperemo pienamente. Collaboreremo anche con le commissioni congressuali appropriate per qualsiasi azione di controllo», chiosa.

L’inchiesta parallela sull’attentato

Parallelamente, il presidente della Commissione per la sicurezza interna del Senato, Gary Peters, ha annunciato un’inchiesta separata sull’attentato e ha programmato un colloquio con il segretario della Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas. Il dipartimento della Sicurezza interna terrà anche un briefing per lo staff della Commissione. I deputati repubblicani sono stati informati che possono chiedere un rafforzamento della sicurezza nei loro distretti, se necessario, e che la sicurezza sarà aumentata alla convention del partito a Milwaukee. Nel mentre, lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha esortato sia i repubblicani che i democratici a moderare i toni del dibattito politico.

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