Annullata conferenza stampa sulla Palestina alla Camera: «Non ci sono le condizioni per tutelare Shawan Jabarin»

Per Aoi, Arci e Amnesty mancano le condizioni minime di tutela per il direttore della ong palestinese Al-Haq. L’evento è stato travolto dalle polemiche per la presenza di alcune personalità

«AOI, ARCI e Amnesty International annunciano la decisione di annullare la Conferenza stampa prevista per martedì 16 luglio alle ore 16 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati». Lo rende noto un comunicato diffuso dall’Arci. «Reputiamo che non ci siano più le condizioni minime necessarie per tutelare Shawan Jabarin, direttore generale della ong palestinese Al-Haq, e garantire la centralità che deve avere l’attuale inaccettabile strage in corso a Gaza e la grave crisi umanitaria nella Cisgiordania occupata. Richiamiamo la stampa e la politica ad affrontare questioni fondamentali per la nostra democrazia fuori da polemiche strumentali. Censura e propaganda, criminalizzazione delle Ong e dei difensori dei diritti umani sono temi che meritano attenzione e adeguate misure di contrasto. Riproporremo in altra sede ed in altre forme l’evento con Shawan Jabarin».


Le polemiche

La conferenza stampa,  “Palestina tra propaganda e informazione”, che a questo punto in quel di Montecitorio non si terrà, era finita sui giornali per la presenza di un relatore, l’ex magistrato Nicola Quatrano, che a marzo twittò, contro la senatrice Liliana Segre che si diceva contraria al termine genocidio, con la frase: «Sostiene Laurent Guyénot, a proposito della psicopatia biblica di Israele, che il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia e, di conseguenza, di inibizione morale nel nuocere agli altri, unita alla sete di potere». Dopo le polemiche per la sua presenza Quatrano ha fatto un passo indietro annunciando che non avrebbe partecipato all’evento. Ma ai più non è sfuggita nemmeno la presenza di Shawan Jabarin, direttore della ong palestinese Al-Haq, accusata da Israele di essere una “organizzazione terroristica”. «Accuse gravissime mai supportate da prove», avevano precisato gli organizzatori. Oggi però il passo indietro.


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