Filippo Turetta a processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin, prima udienza il 23 settembre. L’avvocato: «Vuole giustizia in tempi rapidi»
La prima udienza del processo che vede imputato Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin si terrà il prossimo 23 settembre davanti alla Corte d’Assise di Venezia, con il collegio presieduto dal giudice Stefano Manduzio. Il giovane, reo confesso, la scorsa settimana ha rinunciato all’udienza preliminare davanti al gup – che si sarebbe tenuta il 15 e il 17 luglio – in conseguenza «a un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso, e alla volontà che la giustizia faccia il proprio corso nei tempi più rapidi possibili e nell’interesse di tutti», come aveva motivato il suo legale Giovanni Caruso. Il 22enne è accusato, secondo quanto formulato dal pubblico ministero Andrea Petroni di omicidio volontario, con le aggravanti di premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Nelle ultime settimane erano emersi i dettagli relativi all’enorme quantità di messaggi che il giovane ha mandato per due anni a Cecchettin, una media di 300 al giorno, una circostanza che ha corroborato l’intenzione degli inquirenti di considerare anche lo stalking. Giulia Cecchettin fu uccisa l’11 novembre 2023, dopo una serata trascorsa insieme in un centro commerciale a Marghera a pochi giorni dalla laurea di Giulia. Durante l’interrogatorio Turetta ha raccontato della lite violenta nel parcheggio di Fossò, i pugni e i calci, e poi le 75 coltellate contro la vittima. Poi la fuga in auto, il cadavere di Cecchettin abbandonato nei presi del lago di Barcis, e l’arresto in Germania otto giorni dopo. Dal 25 novembre, Turetta è detenuto nel carcere di Verona Montorio dal 25 novembre scorso.
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