Marco Pantani, la svolta dopo 25 anni. Fmsi: «Il test ematico non fu un controllo nostro»
C’è un clamoroso colpo di scena nella vicenda dell’esclusione dal Giro d’Italia di Marco Pantani. Dopo 25 anni la Federazione medico-sportiva italiana (Fmsi) ha affermato in una nota che «nessun controllo ematico su Marco Pantani fu effettuato da medici Doping control officer (Dco) della Fmsi e i campioni non furono mai analizzati dal proprio laboratorio antidoping Fmsi all’Acqua Acetosa, unico in Italia accreditato dall’Agenzia mondiale antidoping». Il controllo antidoping la mattina del 5 giugno del 1999 all’hotel Touring di Madonna di Campiglio fu fatto dall’Uci, ovvero l’Unione ciclistica internazionale. Il responso portò all’immediata esclusione del campione dalla Corsa Rosa: risultava l’ematocrito troppo alto rispetto al consentito, 52 anziché 50. Quel dato diede inizio al declino della vita di Pantani, fino alla sua morte. Le parole della Fmsi sono un nuovo tassello che aiuta a far luce sulla riapertura del caso Pantani da parte della procura di Trento.
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