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Finisce in rissa l’amichevole tra Como e Wolves, l’accusa di razzismo per la frase su Jackie Chan all’avversario coreano

16 Luglio 2024 - 15:48 Ugo Milano
Il destinatario degli insulti razzisti è il sudcoreano Hwang Hee-Chan. Il club inglese ha annunciato che presenterà un richiamo formale alla Uefa. Come si è difeso il Como

È finita in rissa per un sospetto episodio di razzismo l’amichevole di ieri, lunedì 15 luglio, giocata a porte chiuse ta il Como, neopromosso in Serie A, e il Wolverhampton, club di Premier league. L’amichevole giocata a Marbella in Spagna è finita 1-0 per gli inglesi. Ma al di là del risultato, sono le polemiche a tenere banco nelle ore successive. A metà del secondo tempo, l’attaccante del Wolverhampton, Daniel Podence, è stato espulso dopo aver sferrato un pugno a un difensore del Como. Il motivo? Un presunto insulto razzista rivolto a un suo compagno di squadra, il sudcoreano Hwang Hee-Chan. «Ho parlato subito con lui, ho chiesto se volesse far uscire la squadra dal campo o se voleva uscire lui stesso, ma desiderava che la squadra continuasse e fare il lavoro di cui aveva bisogno», ha raccontato Gary Paul O’Neil, ct della squadra inglese, nel post partita. E poi ha aggiunto: «Cose del genere non dovrebbero mai accadere».

Il reclamo alla Uefa

La notizia della rissa e del presunto episodio di razzismo ha fatto il giro del mondo, soprattutto dopo che il Wolverhampton ha annunciato che presenterà un reclamo formale alla Uefa. «Il razzismo o la discriminazione in qualsiasi forma sono completamente inaccettabili e non dovrebbero mai essere ignorati», ha commentato il club inglese in una nota ufficiale.

La difesa del Como

Non si è fatta attendere la replica della squadra allenata da Cesc Fàbregas, neopromossa in A. Mirwan Suwarso, rappresentante ufficiale della proprietà del Como, ha fatto sapere tramite un comunicato ufficiale che il club «non tollera il razzismo e ne condanna ogni forma nel modo più assoluto». Dopodiché, offre qualche dettaglio in più su ciò che potrebbe essere successo: «Abbiamo parlato con il difensore in questione per capire cosa è stato detto. Egli ci ha riferito che il commento che ha fatto, rivolgendosi a un suo compagno di difesa, è stato: “Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan”». Un riferimento che potrebbe senz’altro essere considerato razzista, ma che il club ha provato a giustificare così: «siamo certi che si riferisse al suo nome e ai continui riferimenti a “Channy” fatti dai suoi compagni di squadra in campo. Per quanto riguarda il nostro club, il nostro giocatore non ha detto nulla di intenzionalmente denigratorio».

In copertina: Hwang Hee-Chan, calciatore del Wolverhampton

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