Arrestato il compagno della 33enne morta in una scarpata a Ischia: ignorata mentre agonizzava. Le liti e le minacce: così finì in ospedale
È stato arrestato il compagno della donna trovata morta domenica mattina in un dirupo sull’isola d’Ischia. L’uomo 41enne di nazionalità russa è accusato al momento di maltrattamenti dalla procura di Napoli. Sarà l’autopsia a chiarire come sia morta Marta Maria Ohryzko, 33 anni, trovata senza vita la mattina dello scorso 14 luglio in una scarpata poco profonda in zona del Vatoliere, nel comune di Barano. Il corpo della donna si trovava poco distante dalla roulotte in cui abitava con il suo convivente. I vicini hanno raccontato agli inquirenti dei continui litigi tra i due. L’ultimo avvenuto proprio la sera precedente la morte della 33enne.
Le richieste d’aiuto ignorate
Ohryzko sarebbe morta dopo un’agonia durata ore. Dopo essere caduta nella scarpata, la donna ha provato a chiedere aiuto al suo compagno. La 33enne aveva provato a chiamarlo al telefono e gli ha mandato diversi messaggio. L’uomo però avrebbe ignorato le richieste d’aiuto della donna. Originaria di Leopoli, da alcuni anni la 33enne e il suo compagno russo si erano trasferiti sull’isola d’Ischia. I post visibili su Facebook mostrano alcune foto dei due insieme, apparentemente felici.
Le ferite sul corpo della donna
Era stato proprio il convivente ad avvertire i carabinieri di Barano, dopo la scomparsa della sua compagna. L’uomo era stato interrogato a lungo in caserma. L’ordine di fermo è arrivato dopo che, sul corpo della donna, sono state trovate diverse ferite. Secondo gli inquirenti, le lesioni potrebbero essere state frutto della caduta, ma anche delle percosse subite prima della morte della donna.
Le continue liti e gli insulti razzisti
I vicini hanno raccontato agli inquirenti di quanto la coppia fosse tormentata. Come riporta Repubblica, le indagini hanno fatto emergere un quadro di aggressioni e minacce ripetute dell’uomo sulla sua compagna. La donna sarebbe stata anche minacciata di morte. Le impediva anche le libertà più semplici, compresa la possibilità di vedere i famigliari. Il 41enne russo mandava poi messaggi razzisti alla donna in cui insultava gli ucraini.
Il ricovero dopo i pugni al volto
A luglio 2022 la 33enne è stata anche costretta al ricovero, dopo che il compagno l’aveva presa a pugni. Pochi giorni dopo era tornata in ospedale per le ustioni di secondo grado, dopo che l’uomo aveva appiccato un incendio volontariamente ai vestiti della compagna. Liti che scoppiavano puntualmente per questioni di gelosia.
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