Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento europeo, l’omaggio a David Sassoli e l’impegno per Kiev: «Pronta a tornarci» – Il video

La 45enne popolare maltese resterà alla guida dell’Assemblea di Strasburgo per altri due anni e mezzo: «La mia storia prova che in Europa tutto è possibile»

Da Strasburgo Roberta Mestola resterà alla guida del Parlamento europeo anche nella nuova legislatura, per lo meno per i primi due anni e mezzo. L’Eurocamera l’ha rieletta questa mattina, nel giorno dell’insediamento, con una maggioranza oceanica: 562 gli eurodeputati che hanno votato sì alla rielezione della 45enne popolare maltese, 61 quelli andati invece a Irene Montero di The Left, unica sfidante (di testimonianza) per la presidenza dell’Assemblea di Strasburgo. Il nome di Metsola, apprezzata dalla maggior parte dei gruppi politici, era stato “benedetto” dai capi di Stato e di governo nel vertice di fine giugno in cui avevano concordato i top jobs Ue dopo le Europee. Nelle settimane successive era apparso via via sempre più chiaro che Mestola sarebbe stata rieletta senza problemi, con sostegno anche più ampio di quello della maggioranza che giovedì voterà (forse) la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione. Negli ultimi giorni, addirittura, era emerso l’orientamento a votare sì a Mestola da parte praticamente di tutti i partiti italiani. Per i socialisti, d’altra parte, quello alla maltese è un sì “a tempo”, considerato che l’accordo tra partiti europei prevede, tra due anni e mezzo, la rotazione di quella carica, che andrà nella seconda metà della legislatura a un esponente della famiglia progressista. Un italiano, secondo gli accordi intercorsi dentro al gruppo S&D, con l’ex presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini dato al momento per favorito. Passerà nel frattempo ancora molta acqua sotto i ponti.


Irene Montero, l’eurodeputata spagnola di The Left unica sfidante di Roberta Metsola

Da Malta a Kiev

«La mia storia di donna cresciuta in un’isola del Mediterraneo e arrivata sino a qui prova ai ragazzi e alle ragazze che in Europa anche percorso improbabili sono possibili», ha detto Mestola stamattina chiedendo la fiducia ai suoi nuovi 750 colleghi. Un breve discorso in cui la maltese ha riconfermato l’impegno a sostenere senza esitazioni l’Ucraina, anche recandosi presto di nuovo a Kiev (fu la prima leader Ue ad andarci dopo l’inizio dell’aggressione russa, il 1° aprile 2022) così come a Chisinau (Moldavia). Più sfumato il passaggio sull’altra grande crisi internazionale aperta, quella tra Israele e Hamas: nella sessione introduttiva guidata dall’eurodeputata del Pd Pina Picierino (vicepresidente del Parlamento) Mestola ha parlato di impegno ad «amplificare la voce dell’umanità in Medio Oriente».


Roberta Metsola con Volodymyr Zelensky a Kiev il 1* aprile 2022

L’omaggio a Sassoli e le parole chiave per l’Ue di domani

Nel suo indirizzo agli europarlamentari, Metsola ha riservato anche un commosso omaggio al suo predecessore, David Sassoli. «Lui pose la dignità delle persone prima di tutto. Quando presi da lui il testimone (nel gennaio 2022, ndr) promisi che avrei onorato la sue eredità. Rinnovo ora quella promessa, e col vostro sostegno lavoreremo per un Parlamento forte in un’Unione forte». Nel segno delle parole chiave che Mestola ha voluto associare all’Europa dei prossimi cinque anni: opportunità, riconciliazione, stato di diritto, libertà, democrazia, prosperità. Buona la prima, per il nuovo Parlamento europeo. Ma ora, nelle prossime ore, comincia il difficile – con l’elezione più incerta dei vicepresidenti che affiancheranno Mestola, i questori, e poi, dulcis in fundo giovedì, l’atteso voto di fiducia sulla candidata al bis alla guida della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

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