Niente di nuovo in Ruanda: il presidente Kagame è in testa alle elezioni presidenziali con il 99,15% dei voti

Le sue elezioni non sono mai state democratiche, così come la libertà di stampa ed espressione nel paese

Il presidente ruandese Paul Kagame sbanca alle elezioni presidenziali, con il 99,15% dei voti, secondo i risultati ufficiali ma parziali – che coprono il 79% delle schede conteggiate – annunciati in serata dalla commissione elettorale (Nec). Il candidato del Fronte Patriottico ruandese, Paul Kagame, ha ottenuto il 99,15% dei voti alle elezioni presidenziali, il candidato del Partito Verde Democratico del Ruanda, Frank Habineza lo 0,53% e il candidato indipendente Philippe Mpayimana lo 0,32%. Va ricordato però che nel paese, di cui Kagame è presidente dal 2003, è usuale che il leader (o meglio lui) stravinca con percentuali bulgare. Anche se all’estero ha cercato di vendersi come una guida stabile Kagame ha governato per anni in modo autoritario, reprimendo la libertà di espressione e di stampa in Ruanda. Il leader 66enne salì al potere dopo il genocidio compiuto dalla maggioranza della popolazione, di etnia hutu, nei confronti della minoranza dei tutsi nel 1994. Kagame, a capo delle milizie tutsi nel Fronte Patriottico Ruandese (FPR), depose il governo hutu. Nelle elezioni del 2017 ottenne più del 98 per cento dei voti; nel 2010 il 93, nel 2003 con il 95. Anche stavolta punta alla quasi totalità degli elettori.


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