Edward Luttwak: «Così l’attentato ha garantito a Donald Trump la vittoria»

L’analista e consulente del Pentagono: si è presentato come l’uomo virile, il coraggioso, il duro, il combattente indomito

Edward Luttwak è convinto che a Usa 2024 ormai non ci sia più storia: «Se non succede nient’altro di drammatico, l’attentato a Trump gli assicura la vittoria il prossimo novembre, e da Presidente cercherà di convincere Putin a fare la pace in Ucraina». L’analista geopolitico e stratega del Pentagono dice oggi in un’intervista al Messaggero che l’ex presidente è riuscito a girare a suo vantaggio l’attentato di Thomas Crooks: «Agli elettori si è presentato come l’uomo virile, il coraggioso, il duro, il combattente indomito. Era propaganda. Facile dirlo alla televisione, sotto tiro però ha dimostrato di esserlo sul serio: non ha permesso al servizio segreto di tenerlo giù e proteggerlo, si è risollevato, ha alzato il pugno, ha urlato Fight Usa, combatti America».


Non lo ferma più nessuno

Secondo Luttwak con la sua reazione Trump «ha dimostrato che la sua immagine corrisponde alla realtà, è autentica. Adesso non lo ferma più nessuno. In guerra, ho visto sbruffoni che al primo colpo di fucile si rintanavano. Sotto il fuoco Trump, ferito, ha dato prova di essere un duro vero, non uno che si atteggia a esserlo». Per l’analista «l’attentatore non conta niente, è uno zero assoluto, un giorno scopriremo che aveva un obiettivo come quello di chi sparò a Reagan nel marzo 1981, che voleva fare colpo sull’attrice Jodie Foster. Forte, però, è l’impatto che ha questo evento. Biden si è dovuto scusare per aver pronunciato parole eccessive. Aveva detto, telefonando ai donatori, che bisognava smetterla di prendere di mira la vecchiaia del candidato dem, mentre era necessario mettere nel mirino Trump. Aveva usato l’espressione dei tiratori scelti: mettere nel “bullseye“, nell’occhio di bue».


Gli errori del Secret Service

L’analista dice pure che «è un’esagerazione anche dire che queste elezioni presidenziali non sono normali, che si tratta di proteggere la Costituzione e la libertà, e che Trump vuole cambiare la Costituzione e togliere la libertà. Parole di questo tenore ha usato la vicepresidente, Kamala Harris. Sul Washington Post, è apparso un articolo che paragonava Trump a Hitler Ucciderlo è legittimo?». Per quanto riguarda il servizio segreto, invece, «abbiamo visto errori clamorosi nella protezione di Trump. Qualcuno dovrà dimettersi. L’errore grossolano è stato quello di non piazzare una persona sul tetto dell’edificio da cui ha poi sparato l’attentatore, appena 140 metri da Trump e con la visuale libera. Uccidere qualcuno da quella distanza non è facile, ma ci sono cecchini che sono in grado di farlo da 1500 metri».

La politica estera di Trump

Secondo Luttwak con l’elezione di Trump nella politica estera degli Stati Uniti «cambierà tutto. Trump, da presidente, litigò con la cancelliera tedesca Merkel, che negava l’esistenza di minacce in Europa e mentì sostenendo che l’esercito tedesco era in grado di affrontarle. La pazienza di Trump nel secondo mandato sarà pari a zero. Lui è convinto che se sei membro della Nato, devi contribuire, non limitarti a fingere di spendere per la difesa. Le cerimonie e dichiarazioni pubbliche non gli importano. E vorrà convincere Putin e fare la pace con l’Ucraina: mentre Putin non potrebbe concedere nulla a Biden che lo ha sempre insultato, con Trump si comporterà diversamente».

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