Anche FdI avrà una vicepresidente del Parlamento europeo: il segnale dei partiti Ue a Meloni in vista del voto su Von der Leyen
Da Strasburgo – Anche Ecr, il gruppo dei Conservatori guidato in Europa da Giorgia Meloni, avrà un vicepresidente del Parlamento europeo. Anzi due, il lettone Roberts Zīle, e l’italiana (di Viterbo) Antonella Sberna di Fratelli d’Italia. È l’esito tutt’altro che scontato del voto per i 14 vicepresidenti del nuovo Parlamento svoltosi oggi pomeriggio. Dopo l’elezione ad ampia maggioranza di Roberta Mestola (562 sì, ben oltre i numeri della maggioranza “centrista” Ppe-Renew-S&D che si propone di governare ancora l’Ue nei prossimi cinque anni, magari con la stampella dei Verdi), tutti gli occhi erano puntati sull’esito del voto per i suoi vice per capire il “tono” politico dell’avvio della legislatura. Come gestire le richieste di contare dentro le istituzioni anche di Ecr (Meloni & co) e dei Patrioti guidati da Viktor Orban e Marine Le Pen (con dentro anche la Lega), era la domanda cui dovevano dare risposto i partiti europeisti? La risposta è arrivata chiara nella seconda sessione: sui due candidati presentati dai Patrioti – l’ex direttore di Frontex Fabrice Leggeri (Rassemblement National) e la ceca Klára Dostalova (Ano) – è stato steso da subito il cosiddetto “cordone sanitario”. Le forze europeiste, in altre parole, si sono accordate per non far confluire voti su quei candidati, impedendo a donne e uomini della famiglia Orban/Le Pen di assumere alcun ruolo istituzionale. Stesso schema di gioco applicato, a maggior ragione, con l’altro gruppo di estrema destra – l’Europa delle nazioni sovrane imperniata sulla delegazione (14 eurodeputati) dell’Afd.
Il segnale a Giorgia Meloni
Il rapporto con Ecr invece sembra avviato su un binario diverso, dice il voto di oggi pomeriggio. Certo Sberna e Zile – così come sull’opposto versante politico il francese Younous Omarjee per The Left – hanno dovuto attendere lunghe ore e la fine del secondo scrutinio prima di vedersi anche loro “promossi” vicepresidenti al fianco degli 11 già assegnati al primo voto ai candidati del “fronte di governo”. Ma alla fine ce l’hanno fatta, segno che su di loro è stato consentito confluissero decine e decine di voti utili. Vale come a dire che con i Conservatori guidati da Giorgia Meloni, così come con la sinistra radicale, si può dialogare, e si può dare fiducia per la gestione oggi di vicepresidenze d’aula, domani di commissioni parlamentari e dunque dossier “di governo”. Trattamento ben diverso dal cordone sanitario steso contro i nazional-populisti considerati davvero impresentabili. Tra meno di 48 ore, giovedì, si capirà se il ramoscello d’ulivo teso oggi dalle forze europeiste al gruppo di Meloni verrà ricambiato con il sì – per lo meno della delegazione di FdI – al secondo mandato di Ursula Von der Leyen.
I 14 vicepresidenti (e i 2 dell’Italia)
L’Italia avrà così nella nuova legislatura due vicepresidenti del Parlamento europeo: Sberna di FdI, appunto, e Pina Picierno del Pd, riconfermata nel ruolo già ricoperto negli ultimi anni. Nel complesso, i socialisti avranno ben cinque vicepresidenti – la tedesca Katarina Barley (eletta con 450 voti), l’italiana Pina Picierno (405), il romeno Victor Negrescu (394), la danese Christel Schaldemose (378) e lo spagnolo Javi Lopez (377). Tre vice li avrà il Ppe (oltre alla presidente Metsola): la tedesca Sabine Verheyen (eletta con 604 voti), la polacca Ewa Kopaczm (572) e lo spagnolo Esteban Gonzalez Pons (478); due quelli in quota liberale di Renew – lo slovacco Martin Hojsik (393) e la belga Sophie Wilmes (371); uno per i Verdi – il romeno Nicolae Stefanuta (347). A questi 11 vicepresidenti eletti al primo scrutinio si sono poi aggiunti, come detto, i 3 approvati al secondo tentativo: Zīle e Sberna di ECR (eletti rispettivamente con 490 e 314 voti), e Omarjee della France Insoumise/Sinistra (311). All’annuncio del risultato del voto, l’eurodeputata di Viterbo è stata festeggiata con un mazzo di fiori dai suoi ed è scoppiata in lacrime. L’esito non era affatto scontato, le conseguenze politiche neppure.
Foto di copertina: Antonella Sberna in Aula insieme al capogruppo di FdI Nicola Procaccini
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