Resta in carcere il compagno della donna morta in un dirupo a Ischia, i dubbi sulle ferite al volto. Lui si difende: «Aveva problemi di salute, l’ho sempre aiutata»

Negati i domiciliari al 40enne russo. Per il giudice potrebbe reiterare il reato «in relazione all’indole dell’indagato»

Resta in carcere Ilia Batrakov, arrestato per maltrattamenti ai danni della sua compagna Marta Maria Ohryzko, trovata morta in un dirupo sull’Isola d’Ischia domenica scorsa. Il gip di Napoli Fabio Provvisier ha convalidato il fermo per il 40enne. Il giudice ha negato i domiciliari chiesti dagli avvocati Rocco Maria Spina e Ciro Pilato. L’uomo sarebbe andato a stare dalla madre, che abita accanto alla roulotte in cui l’indagato viveva insieme alla sua compagna.


L’accusa di maltrattamenti contro una persona con problemi di salute mentale

Dalle indagini dei carabinieri è emerso che il 40enne aveva deliberatamente deciso di non salvare la compagna. Quando è andato sul posto e le ha parlato, non ha chiamato i soccorsi e ha lasciato che morisse da sola, in una lenta agonia, secondo gli inquirenti. Batrakov è accusato di maltrattamenti, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di una persona con problematiche psichiatriche e con crudeltà. Maltrattamenti aggravati anche dalla morte della donna.


Le ferite sul corpo di Marta Maria Ohryzko

Da un primo esame esterno sul corpo della vittima è emerso che la 32enne ucraina aveva una caviglia fratturata. Secondo le ipotesi dei medici legali, quella lesione potrebbe essere stata causata dalla caduta nel dirupo profondo circa due metri. Ma Ohryzko aveva anche ematomi sul viso. Assenti invece segni di soffocamento o strangolamento. Sarà l’autopsia ora a chiarire se il compagno l’avesse picchiata dopo l’ultimo litigio avuto, prima che la donna si allontanasse dalla roulotte.

I messaggi e le telefonate

Dalle indagini è emerso che Ohryzko aveva mandato diversi messaggi al suo compagno e aveva provato a chiamarlo più volte. La donna implorava aiuto, ma l’uomo l’aveva puntualmente ignorata. Dopo ore dalla caduta avvenuta nel pomeriggio del 13 luglio, i due si sono sentiti al telefono per cinque minuti. Ma non è ancora chiaro il contenuto della conversazione. La donna avrebbe anche parlato al telefono la sorella, mentre si trovava in fondo al dirupo.

La versione di Ilia Batrakov

Davanti al gip, il 40enne russo ha negato i maltrattamenti alla compagna. Ai carabinieri aveva raccontato di aver parlato con la donna la sera della caduta, mentre lei era ancora in fondo al dirupo. A lei avrebbe detto: «Stasera dormi lì», perché aveva intenzione di mettere fine alla relazione. Ai suoi avvocati poi ha spiegato che «amava la sua compagna e l’ha sempre aiutata». L’uomo ha spiegato che Ohryzko «aveva dei problemi di salute e lui se ne era sempre preoccupato». Ora che si trova in carcere, Batrakov ha detto ai suoi legali che «sta molto male per quello che è successo, non immaginava che questa vicenda potesse avere un risvolto così nefasto».

Leggi anche: