Bambina di 7 anni annegata a Caraglio, aperta un’indagine per omicidio colposo: il braccialetto verde, il ruolo di accompagnatori e bagnini

Gli inquirenti sono al lavoro per capire come abbia fatto la piccola Anisa ad allontanarsi senza che nessuno se ne accorgesse. La struttura è sotto sequestro fino al termine degli accertamenti

La procura di Cuneo ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo e abbandono di minore, al momento contro ignoti, dopo la morte per annegamento della piccola Anisa Murati, 7 anni. Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 17 luglio, la bambina era scomparsa nell’area del bioparco Acquaviva di Caraglio. Poi, dopo un paio d’ore di ricerche, il suo corpo è stato ritrovato a oltre due metri di profondità in uno dei laghi dell’area verde della struttura. La piccola Anisa si trovava in gita al giardino zoologico insieme ad altri suoi coetanei del centro estivo della parrocchia di Demonte, il paese della valle Stura in cui viveva insieme alla propria famiglia.


L’annegamento

I bambini erano arrivati al bioparco in mattinata. Al loro ingresso, a ognuno di loro è stato consegnato un braccialetto verde per permettergli di fare il bagno, ma non di andare da soli nelle acque del biolago, dove non toccavano. Alle 16:20, quando il gruppo dei ragazzi degli oratori si raduna davanti all’ingresso per tornare a casa, l’allarme: Anisa non c’è più. Il suo asciugamano e le sue ciabatte sono ancora sull’erba, ma di lei non c’è traccia. Scattano le ricerche dei sommozzatori, che trovano il corpo della piccola a due metri di profondità, vicino al pontile per i tuffi.


I punti da chiarire

Ciò che gli inquirenti dovranno capire è come abbia fatto Anisa ad allontanarsi senza che nessuno se ne accorgesse: né gli animatori del centro estivo né i bagnini che avevano il compito di controllare. «Avevo detto agli animatori di controllare i loro ragazzi, non sapevano nuotare. Dovevano vigilare su di loro», ha detto al Corriere Roberto Manzi, proprietario del Bioparco. Sotto shock anche Paola Falco, sindaca di Caraglio e anche lei presente al bioparco ieri: «Sono sconvolta, non ci sono parole, provo un dolore immenso». L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Alberto Braghin, che coordina le indagini insieme al procuratore aggiunto Ciro Santoriello. Nella struttura c’erano decine di bambini del centro estivo con sette accompagnatori, due dei quali maggiorenni. La loro posizione sarebbe la più problematica, tra quelle al vaglio degli inquirenti, fa sapere Santoriello. Ma andrà approfondito anche il ruolo dei bagnini del bioparco, due più un assistente: «Vanno valutati quali fossero i compiti loro e quali quelli degli accompagnatori. Il profilo giuridico è complesso». La struttura è sotto sequestro, lo rimarrà fino al termine degli accertamenti: i gestori non dovrebbero essere chiamati in causa, a meno che non vengano rilevate gravi inadempienze e omissioni al momento non ipotizzabili.

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